ANCONA - Ieri mattina, un disastro idrico ha colpito la tranquillità del quartiere Piano, in via Macerata. A mezzogiorno, un tratto di strada all'incrocio con il ponte della Ricostruzione si è trasformato in un torrente improvvisato, mentre un vicino giardino si metamorfosava in una piscina inaspettata. La rottura di una condotta idrica dell'acquedotto ha provocato l'esplosione di due tombini, inondando la zona di acqua per ore.

È stata la prontezza dei residenti, in particolare di quelli del civico 37, a lanciare l'allerta chiamando ripetutamente il 112 e la polizia locale. Giuseppina Lemma, residente al primo piano, ha assistito dalla finestra alla spettacolare furia dell'acqua che scorreva nel cortile condominiale. Intorno alle 11.45 ha effettuato la prima chiamata che ha avviato la risposta d'emergenza. Altri abitanti del quartiere, come Francesco Gigante e Michele Troilo, si sono uniti per tentare di liberare le tavole che bloccavano il flusso d'acqua in un canale di scolo, riuscendo a salvare la palestra Persiani da un grave allagamento.

I vigili del fuoco sono arrivati sul posto intorno alle 13.20, pronti a gestire l'emergenza. Poco dopo, un tecnico di Vivaservizi si è unito a loro, ma la ricerca del guasto si è rivelata complicata, dato che la condotta interessata era di grandi dimensioni e proveniente da via del Castellano. Solo intorno all'ora di cena è stato possibile completare le riparazioni necessarie. I vigili del fuoco hanno utilizzato un'idrovora per aspirare l'acqua in eccesso, permettendo agli operai di Vivaservizi di individuare la falla.

L'intera area è stata transennata per motivi di sicurezza, dato il notevole spreco di acqua potabile che ha avuto luogo. Questo incidente non solo ha messo a rischio la palestra, ma ha anche sollevato domande sulla manutenzione delle infrastrutture idriche della città. Non resta che sperare che eventi del genere non si ripetano e che venga garantita maggiore attenzione per prevenire futuri disastri.