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Silicon Valley, il futuro dell'umanità secondo i miliardari tech: un viaggio tra ideali e rischi

2024-10-16

Autore: Matteo

Nasce il «lungotermismo», una filosofia che ha catturato l'interesse dei miliardari della Silicon Valley. Introdotto nel 2017 da William MacAskill e Toby Ord dell'Università di Oxford, questo movimento promuove la responsabilità verso le generazioni future, mettendo in discussione l'egoismo delle scelte contemporanee e suggerendo che le decisioni odierne plasmeranno il destino dell'umanità per millenni. Mentre possiamo pensare che il nostro benessere sia fondamentale, secondo il lungotermismo il vero imperativo è garantire un futuro prospero per coloro che ancora non sono nati.

Ma perché dare più importanza a chi vivrà dopo di noi? Secondo i lungotermisti, il progresso tecnologico ci ha portato a un bivio cruciale: siamo solo all'inizio del nostro cammino come specie. Pensate che gli Homo sapiens hanno solo 300.000 anni di storia, mentre i mammiferi nel loro complesso potrebbero sopravvivere per milioni di anni. Questo lascia un potenziale di miliardi di persone che potrebbero vivere in futuro, superando di gran lunga i 100 miliardi già esistiti. Pertanto, le scelte di oggi sono fondamentali per assicurare diritti e benessere anche a generazioni lontane nel tempo.

Tuttavia, il lungotermismo è sotto accusa di risultare pericoloso. In un mondo in cui rischi esistenziali come l'intelligenza artificiale avanzata, i cambiamenti climatici e le pandemie minacciano l'umanità, è fondamentale adottare un approccio lungimirante. MacAskill avverte che l'AI rappresenta la minaccia più seria dei prossimi decenni e che le macchine a un certo punto potrebbero sviluppare una coscienza propria, mettendo in pericolo i valori umani. Una lettera di ricercatori e imprenditori tech, tra cui Bill Gates e Sam Altman, sottolinea che neutralizzare il rischio di estinzione da AI deve diventare una priorità globale.

La conquista dello spazio è un altro tema centrale per i lungotermisti. Investire in sviluppi tecnologici per colonizzare altri pianeti è visto come una necessità non solo per eliminare il problema della sovrappopolazione, ma anche per garantire la sopravvivenza della nostra specie per milioni di anni. Eloquently, gli imprenditori della Silicon Valley, come Elon Musk, stanno puntando con decisione verso una futura colonizzazione dello spazio, con Musk che ha già finanziato istituzioni che promuovono questa causa e ha contribuito a iniziative con fondi significativi per la ricerca sul futuro dell'umanità.

Tuttavia, come avverte Federico Faggin, un noto scienziato, il lungotermismo rischia di diventare un pretesto per giustificare interessi personali e nel frattempo distogliere l'attenzione dalle questioni urgenti come la giustizia sociale e il cambiamento climatico. Il dispendio energetico delle aziende tech è superiore a quello di interi paesi, mentre l'approccio lungotermista tende a ignorare queste problematiche.

In conclusione, la filosofia del lungotermismo ha il potenziale di plasmare il futuro, ma deve affrontare serie critiche. È indispensabile un dibattito aperto e onesto su come possiamo garantire un futuro prospero senza trascurare le sfide che, oggi, ci affliggono. La strada verso il futuro potrebbe essere pavimentata da scelte intelligenti e responsabili, ma non possiamo lasciare che l'ideologia tech prenda il sopravvento a discapito dell'umanità e dell’ambiente. È tempo di interrogarsi su quali siano le vere priorità e su chi, infine, debba avere voce in capitolo.