Chi è Muhammad Afif Nafieh?

Conosciuto per anni sotto il nome di battaglia 'Il Becchino', Muhammad Afif Nafieh ha sollevato il velo sulle atrocità perpetrate dal regime di Bashar al-Assad. Il suo volto, coperto da una maschera nera, ha raccontato al mondo intero il meccanismo della morte in Siria, guadagnandosi una notorietà globale che lo ha portato a testimoniare persino davanti al Congresso degli Stati Uniti.

Un Testimone Silenzioso della Strage

Nel 2018, Nafieh ha avuto un ruolo cruciale nel processo di Coblenza, in Germania, dove due ufficiali dei servizi segreti siriani sono stati condannati per crimini contro l'umanità. La sua testimonianza, piena di dettagli scioccanti, è stata fondamentale per smascherare gli orrori compiuti in Siria.

La Scoperta di un’Orrore Quotidiano

Tuttavia, la sua storia inizia in un umile ufficio a Damasco nel 2011. Lì, Nafieh si occupava della registrazione dei defunti. "Non avevo mai visto un corpo", ha dichiarato a Middle East Eye. Ma tutto cambiò quando un camion frigorifero dell’esercito arrivò nel cimitero: oltre 300-400 cadaveri giacevano ammassati all'interno. Da quel momento, Nafieh è stato costretto a documentare le atrocità in modo sistematico.

La Routine Inquietante di un Becchino

La sua routine divenne desolante: con il passare del tempo, il numero dei camion frigorifero aumentò, passando da due a quattro a settimana. Ogni giorno, Nafieh annotava la provenienza dei corpi, che giungevano da ogni angolo dei servizi segreti, ospedali e prigioni come Saydnaia, un luogo ben noto per le esecuzioni clandestine.

La Verità Rivelata

Dopo sette anni di anonimato, Nafieh ha finalmente mostrato il suo volto, rivelando la sua identità e denunciando la complicità diretta di Assad: "Sapeva tutto ciò che accadeva", ha affermato. La sua rivelazione segna un importante passo verso la giustizia per tutte le vittime della violenza del regime siriano.

La Memoria di una Nazione Sofferente

I racconti toccanti di Nafieh offrono uno sguardo inquietante sulla sofferenza e l'ingiustizia che hanno caratterizzato la Siria negli ultimi anni. Attraverso le sue parole, emerge il grido silenzioso di migliaia di innocenti, ricordando al mondo l'importanza di non dimenticare.