Siria, la guerra in diretta: i ribelli proclamano la vittoria su Damasco, Assad in fuga!
2024-12-08
Autore: Chiara
Nelle ultime ore, i ribelli siriani a guida islamica hanno dichiarato di aver intrapreso l'assalto decisivo alla capitale Damasco, affermando di aver preso il controllo del famigerato carcere militare di Sednaya, nota come "mattatoio umano". Questa prigione è stata utilizzata dal regime di Bashar al-Assad per detenere migliaia di prigionieri, molti dei quali sono stati soggetti a torture e maltrattamenti. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, i cancelli della prigione sono stati finalmente aperti, liberando centinaia di detenuti che erano stati imprigionati per anni.
A Sednaya, stando a stime di Amnesty International, tra il 2011 e il 2015, tra 5.000 e 13.000 prigionieri sono stati giustiziati. Questa liberazione segna una svolta significativa nella lotta per la libertà in Siria, poiché gli oppositori al regime si preparano a un'ulteriore offensiva nella capitale.
In un contesto di crescente instabilità, Hezbollah ha annunciato il ritiro delle sue forze da Damasco e Homs, sollevando interrogativi sulla posizione del regime di Assad. Fonti vicine al gruppo libanese affermano che i combattenti stanno già riposizionandosi verso il Libano e altre aree, lasciando spazio ai ribelli per avanzare ulteriormente.
Negli Stati Uniti, il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, ha espresso preoccupazione per una possibile rinascita dell'Isis in seguito all'instabilità in Siria. Gli Stati Uniti stanno monitorando attentamente la situazione, cercando di evitare che la situazione degeneri in una catastrofe umanitaria.
Funzionari americani ipotizzano che il regime di Assad potrebbe cadere molto presto, con un'analisi che suggerisce che potrebbe perdere ogni potere in pochi giorni. La situazione sul campo è volatile, con una netta mancanza di sostegno per l'esercito del regime nelle aree conquistate dai ribelli come Aleppo e Idlib, che rimangono ora in gran parte abbandonate.
Inoltre, ci sono rapporti di alti funzionari del regime di Assad che starebbero pianificando di disertare, dando una nuova dimensione alla crisi politica in corso. Questi eventi segnano un momento cruciale per il futuro della Siria e per il popolo siriano, che da anni cerca libertà e giustizia.