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Steinmeier a Marzabotto: Un gesto di perdono della Germania. Mattarella: "I nostri Paesi uniti nella memoria"

2024-09-29

Autore: Chiara

La cerimonia è iniziata con le note del 'Silenzio' e la deposizione di una corona in onore delle 770 vittime della strage di Marzabotto, svoltasi tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944. Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, e il presidente della Repubblica federale tedesca, Frank-Walter Steinmeier, sono stati accolti tra i ruderi della chiesetta di San Martino a Monte Sole, un luogo simbolo del dolore e della memoria storica.

Durante la commemorazione, Steinmeier ha espresso il suo profondo dolore, affermando: "Come Presidente Federale tedesco provo solo dolore e vergogna. Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese oggi Vi chiedo perdono". Questo gesto è stato accolto da un lungo e intenso applauso da parte di tutti i partecipanti.

Mattarella, nel suo intervento, ha sottolineato l'importanza della memoria: "Siamo qui per ricordare, perché la memoria richiama responsabilità. Nella Seconda guerra mondiale abbiamo toccato il fondo dell'abisso. La barbarie ha cancellato ogni dignità umana". Entrambi i presidenti hanno evocato la necessità di costruire un futuro di pace e democrazia, sottolineando come Italia, Germania ed Europa siano state in grado di risorgere dalle macerie del conflitto.

"Quasi ottocento le vittime", ha continuato Mattarella, "uccise in episodi atroci che videro anche sacerdoti tra le vittime. Non possiamo dimenticare, perché questi eventi ci ammoniscono a vigilare contro ogni forma di odio e intolleranza".

Steinmeier ha inoltre messo in evidenza la riconciliazione tra i due popoli, affermando: "Questa riconciliazione è un dono prezioso e si vive concretamente qui a Marzabotto e nei comuni limitrofi". Ha invitato anche a riflettere sulle attuali sfide, come la recrudescenza di forze nazionaliste che minacciano la democrazia in Europa.

Tra le testimonianze commoventi, Anna Rosa Nannetti, sopravvissuta alla strage, ha esortato tutti a ricordare e onorare coloro che non ci sono più, mentre Giovanni Monti, ricordando la sua storia familiare, ha sottolineato il valore del perdono.

L’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (ANPI) ha espresso la necessità di mantenere viva la memoria della strage e dei suoi orrori, invitando a non abbassare mai la guardia contro le ideologie che hanno portato alla sofferenza di milioni di persone. La giornata di commemorazione ha rappresentato non solo un atto di memoria, ma anche un forte richiamo alla responsabilità collettiva per il futuro.