Tecnologia

Svelato il Mistero? Nuove Teorie sull'Identità di Satoshi Nakamoto

2024-10-09

Autore: Giovanni

Martedì scorso, negli Stati Uniti, è stato rilasciato 'Money Electric: The Bitcoin Mystery', un documentario di HBO che esplora la storia di Bitcoin, la criptovaluta più famosa e utilizzata al mondo, nonché il mistero che circonda l'anonimo Satoshi Nakamoto, il creatore di Bitcoin, attivo quindici anni fa. La tesi del regista Cullen Hoback è radicale: egli sostiene che Satoshi sia in realtà Peter Todd, uno sviluppatore di software canadese che nel 2009, anno in cui Bitcoin fece il suo debutto, aveva solo 23 anni e si trovava ancora all'università.

Questa teoria ha già suscitato un grande interesse, specialmente considerando che da quindici anni si susseguono speculazioni sull'identità di Nakamoto, alimentate da pubblicazioni di settore e appassionati di criptovalute. Tuttavia, Todd ha categoricamente negato di essere Satoshi.

Riconosciuto nel mondo delle criptovalute fin dai primi forum di discussione, Todd è considerato uno dei pionieri del settore. È interessante notare che prima dell'uscita del documentario, i scommettitori su Polymarket — una piattaforma di scommesse basata su criptovalute — hanno puntato oltre 40 milioni di dollari per indovinare l'identità di Nakamoto, escludendo sorprendentemente il nome di Todd.

Hoback presenta la sua teoria non tanto su prove schiaccianti, ma piuttosto su una serie di coincidenze suggestive. Ad esempio, Todd pubblicò post nel 2010, solo un anno dopo il lancio di Bitcoin, sul forum BitcoinTalk, dove Satoshi stesso era attivo. Secondo Hoback, le competenze tecniche di Todd, dimostrate nei suoi scritti, sono talmente avanzate che solo qualcuno coinvolto nella creazione di Bitcoin potrebbe possederle.

Ulteriori indizi includono un curriculum in cui Todd affermava di conoscere C++, il linguaggio di programmazione utilizzato per scrivere il codice originale di Bitcoin, e somiglianze stilistiche nei suoi scritti rispetto a quelli di Nakamoto. Hoback menziona anche un episodio specifico di una discussione del 2010 in cui Todd rispose a Nakamoto in modo informato, come se stesse continuando la sua argomentazione. Secondo Hoback, in questo caso Todd commise un errore, utilizzando il proprio account anziché fare riferimento a quello di Nakamoto.

Kevin Roose, giornalista del New York Times, ha affermato che, sebbene le prove di Hoback non siano definitive, sono comunque "abbastanza convincenti da supportare l'ipotesi che Todd sia stato, almeno, coinvolto nella creazione di Bitcoin".

Tuttavia, Todd ha rifiutato di essere Satoshi e ha criticato Hoback per aver esposto la sua sicurezza personale. In una e-mail inviata al Washington Post, ha sottolineato che l'attribuzione di tale ricchezza a una persona come lui (Nakamoto potrebbe avere un patrimonio di circa 65 milioni di euro) comporta rischi di minacce e furti. Inoltre, ha trovate stupide e pericolose tutte le speculazioni sull'identità di Nakamoto, ricordando l'importanza dell'anonimato voluto dal creatore di Bitcoin.

Interessante notare che Todd non è il primo ad essere indicato come Satoshi Nakamoto; nel 2016, Craig Wright, un australiano specializzato in sicurezza informatica, dichiarò di essere l'inventore di Bitcoin mostrando documenti e crittografie che sostenevano la sua affermazione, ma successivamente si tirò indietro.

La vera identità di Satoshi Nakamoto rimane un enigma affascinante, e la ricerca continua a sollevare polemiche e discussioni nel mondo delle criptovalute.