
Terribile aggressione sotto la scuola: ragazzino picchiato mentre i compagni filmano!
2025-04-05
Autore: Matteo
Pesaro, 5 aprile 2025 – Un episodio inquietante è accaduto di recente presso il Campus di via Nanterre, di fronte all’istituto tecnico “Bramante Genga”, dove un ragazzino di 14 anni è stato vittima di una brutale spedizione punitiva. Due studenti di un'altra scuola superiore, con l’inganno di farlo scendere dall’aula, hanno orchestrato un’aggressione violenta, costringendolo a terra, mentre un compagno di classe filmava tutto con il cellulare.
La vittima è stata attirata con la scusa di dover parlare, ma si è ritrovata circondata da questi due coetanei, più grandi di lui, accusato ingiustamente di "seguire" il profilo Instagram di una ragazza. Le violenze sono iniziate con uno schiaffo, seguite da pugni e calci, mentre altri studenti, invece di intervenire, hanno preferito immortalare la scena con i loro telefoni. Solo una ragazza ha tentato di fermare l'aggressione, ma senza successo, permettendo al ragazzo di rialzarsi brevemente prima di subire un nuovo attacco.
La mamma del giovane ha dichiarato: “Mio figlio si era fermato per un corso di recupero. Ha subito cercato di chiamarmi, ma per la paura non è riuscito a farlo. Quando è tornato a casa, aveva un grande ematoma e si sentiva male ovunque. Lo abbiamo portato in ospedale, dove gli hanno fatto la TAC e le lastre, e gli hanno dato 15 giorni di prognosi.”
Questo triste avvenimento solleva interrogativi su quanto accade nelle scuole e sul ruolo che i compagni possono avere in situazioni di bullismo. È fondamentale che le scuole instaurino politiche più severe contro qualsiasi forma di violenza e che gli studenti stessi siano educati a intervenire in caso di aggressione. Spesso, la paura di ritorsioni o di non essere accettati dal gruppo spinge gli adolescenti a rimanere in silenzio. La comunità scolastica deve unirsi per garantire un ambiente sicuro per tutti.
In un’epoca in cui le violenze tra giovani sembrano crescere, è imperativo che genitori, insegnanti e studenti stessi collaborino per porre fine a queste brutali pratiche.