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Tragedia a Ercolano: Samuel e le gemelle Sara e Aurora morti per 20 euro al giorno in un deposito di fuochi d'artificio

2024-11-20

Autore: Luca

Un dramma terribile è avvenuto a Ercolano, dove tre giovani – le gemelle 26enni Sara e Aurora Esposito e il 18enne di origini albanesi Samuel Tafciu – hanno perso la vita a causa di una esplosione in una fabbrica abusiva di fuochi d'artificio. I ragazzi lavoravano per soli 20 o 25 euro al giorno, affrontando un pericoloso lavoro senza alcuna protezione né tutela. Le indagini condotte dai carabinieri stanno rivelando un quadro inquietante, con il proprietario dell'immobile indagato e il deposito intestato addirittura a una bambina di soli 13 anni.

I dettagli della tragedia emergono mentre la comunità piange la perdita di queste giovani vite. La vedova di Samuel ha dichiarato: "Mio marito è morto per una manciata di spiccioli. Era in Italia da dieci anni e cercava solo un modo per mantenere la famiglia". Le forze dell'ordine indagano su omicidi plurimi, disastro e uso illecito di esplosivo. Secondo le prime informazioni, l'esplosione potrebbe essere stata causata da una serie di errori nell'uso della mistura esplosiva, che era maneggiata da personale non qualificato.

Il sindaco di Ercolano, Buonajuto, ha sottolineato che la fabbrica era già stata controllata dai vigili urbani l'anno scorso, ma il proprietario non ha mai aperto la porta per facilitare l'ispezione. Questo pone serie domande sulla gestione degli edifici e delle attività illegali nella zona, da sempre sotto il controllo della malavita organizzata.

La fabbrica aveva ricevuto un'ordinazione per una massiccia produzione di razzi "Kobra", noti per il loro uso da parte di gruppi ultrà e per le vendite illegali durante le festività. Purtroppo, la richiesta di produzione è stata così urgente che è stata impiegata forza lavoro inesperta, con un pirotecnico a capo della catena di montaggio che formava i giovani in modo superficiale e veloce. Questo ha portato a un incidentale e drammatico fallimento di sicurezza.

La vicenda risuona con un precedente incidente avvenuto poche settimane fa a Quarto, dove un altro opificio ha subito un'esplosione per la presunta imperizia nella manipolazione di polvere pirica di bassa qualità. I segnali indicano che la camorra stia influenzando pesantemente il mercato dei fuochi d'artificio illegali, rendendo necessario un esame approfondito delle operazioni di questi imprenditori improvvisati.

Questa tragedia mette in evidenza non solo la perdita di tre vite promettenti, ma anche il urgente bisogno di una riforma nelle pratiche lavorative nell'industria dei fuochi d'artificio, una situazione che continua a costare vite e sofferenza, e che non può essere tollerata.