Tragedia a Milano: la verità dietro la morte di Ramy Elgaml e l'incredibile testimonianza di un giovane autista
2025-01-10
Autore: Giovanni
La tragedia di Ramy Elgaml
Nella notte del 24 novembre, la vita di Ramy Elgaml, un ragazzo egiziano di soli 19 anni, si è spezzata tragicamente dopo un inseguimento da parte dei carabinieri che ha portato a un incidente mortale.
La testimonianza di Omar E.
Omar E., un giovane autista Ncc che si trovava sul posto, ha fornito una testimonianza cruciale che mette in luce dettagli preoccupanti.
"Volevo solo fermarmi a mangiare un panino da un venditore ambulante all’incrocio tra via Quaranta e via Ripamonti," ha raccontato Omar. La sua testimonianza è emersa durante un interrogatorio con il pm Marco Cirigliano il 3 dicembre, rivelando le tensioni che si sono verificate dopo l'incidente.
I dettagli dell'incidente
Omar ha descritto di aver sentito le sirene già in via Toscana, spingendolo a registrare ciò che stava accadendo. "Mi aspettavo di documentare l'inseguimento, non l'incidente," ha dichiarato. La sua narrazione dei fatti sembra indicare che la velocità delle auto coinvolte fosse estremamente elevata. "Ho visto i veicoli correre su via Ripamonti a una velocità inaudita. Quando sono arrivati all'incrocio, il moto ha frenato bruscamente, l'auto era così vicina che ho sentito il rumore delle gomme sull'asfalto e l'impatto,” ha aggiunto.
La manovra dei carabinieri
Ciò che emerge dalle sue parole è una preoccupazione sulla mancanza di prontezza da parte dell'auto dei carabinieri, che non è riuscita a fermarsi in tempo. "Credo che non si aspettassero una frenata improvvisa dei ragazzi. Erano sorpresi, proprio come me," ha continuato Omar.
Indagini in corso
Attualmente, la procura di Milano ha avviato un'indagine che coinvolge Fares Bouzidi, l'amico alla guida dello scooter, e un vicebrigadiere accusato di omicidio stradale. Inoltre, ulteriori investigazioni su altri due carabinieri sono in corso a causa di presunti depistaggi.
Il colpo di scena della testimonianza di Omar
Il vero colpo di scena è fornito dalla testimonianza di Omar che, secondo quanto riportato, sarebbe stato avvicinato dai carabinieri che gli avrebbero chiesto di cancellare i video girati. "Stavo ancora registrando quando si sono avvicinati, chiedendomi di mostrare i documenti e di cancellare il video," ha affermato.
Le minacce dei carabinieri
Le frasi inquietanti pronunciate dai militari, come 'cancella immediatamente il video' e 'fammi vedere che lo hai cancellato', sollevano interrogativi sulle pratiche adottate in situazioni così delicate. "Allora mi hanno fotografato il documento e mi hanno detto di salire in macchina altrimenti mi avrebbero denunciato," ha concluso.
Conclusione
Questa drammatica vicenda continua a suscitare commozione e indignazione, mentre la comunità attende giustizia e chiarezza su quanto accaduto quella fatidica notte.