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Tragedia a Palermo: dopo 17 giorni d'attesa, un paziente muore in ospedale! Ma cosa è successo realmente?

2025-01-07

Autore: Marco

La situazione della sanità siciliana continua a destare grande preoccupazione e indignazione. È di pochi giorni fa la notizia della morte di Giuseppe Barbaro, un uomo di 76 anni, avvenuta all’ospedale Villa Sofia di Palermo dopo ben 17 giorni di ricovero in attesa di un intervento chirurgico per una frattura. I familiari, assistiti dall’avvocato Andrea Dell’Aira, hanno presentato un esposto contro l’ospedale, denunciando una serie di gravi negligenze.

La visita a sorpresa del presidente della Regione, Renato Schifani, lo scorso 3 gennaio ha messo in luce criticità all'interno dell'ospedale, dove ha trovato ben 14 pazienti in attesa di intervento nel reparto di Ortopedia. Un segno evidente di un sistema sanitario in crisi.

Schifani ha convocato per giovedì pomeriggio i dirigenti sanitari di Villa Sofia, per comprendere meglio gli eventi che hanno portato alla morte del paziente. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di casi tragici che ha colpito la struttura: pochi giorni prima, infatti, una donna di 76 anni, Maria Ruggia, è morta all’ospedale Ingrassia dopo essere rimasta per 8 giorni su una barella a causa della mancanza di posti disponibili.

Secondo i familiari, durante il suo ricovero, Barbaro ha mostrato segnali di deterioramento per la mancanza di adeguate cure. Non solo non sono state considerate condizioni cliniche gravi, come l'ipernatriemia e la disidratazione, ma i medici hanno anche omesso di diagnosticare una polmonite bilaterale, nonostante il paziente mostrasse febbre e sintomi che avrebbero dovuto destare preoccupazione. La figlia ha addirittura raccontato che il padre, quando è entrato in ospedale, stava bene e che ha trovato segni di abuso, come la legatura del letto con strumenti di plastica.

Il primario di Ortopedia ha tentato di difendere il lavoro dell’equipe medica, dichiarando che il paziente era stato ricoverato per una frattura non scomposta e che non c’era urgenza. Tuttavia, il deterioramento delle sue condizioni ha sollevato seri dubbi sulla gestione sanitaria del caso.

La Procura di Palermo ha già avviato un’inchiesta e ha sequestrato la salma per eseguire un'autopsia, prevista per venerdì. Questo triste episodio non è soltanto una questione di negligenza individuale, ma mette in luce una crisi sistemica nella sanità pubblica siciliana, che richiede interventi immediati e risolutivi per evitare che simili tragedie si ripetano. Cosa dobbiamo aspettarci ora? Quali misure saranno adottate per garantire la sicurezza dei pazienti? Le famiglie hanno diritto a risposte.