Tragedia a Roma: bambino di 12 anni morto dopo una caduta dal decimo piano, indagini sulla possibile istigazione al suicidio
2024-12-06
Autore: Chiara
La procura di Roma ha avviato un'inchiesta sulla tragica morte di Valerio, un bambino di 12 anni, caduto ieri pomeriggio (5 dicembre) da una finestra al decimo piano del palazzo in cui viveva, situato in via Igino Giordani nel quartiere Collatino. Le autorità stanno indagando con l'ipotesi di istigazione al suicidio, per capire se si sia trattato di un incidente o di un gesto volontario. Per facilitare le indagini, il cellulare del ragazzo è stato sequestrato e verrà analizzato per cercare indizi significativi.
Le prime testimonianze
Una testimone ha raccontato di essersi trovata in preda al panico, mentre le grida di aiuto hanno richiamato l'attenzione dei condomini. "Ho suonato a tutti i campanelli, era una scena terribile. Il corpo di Valerio era ricoperto di foglie e la siepe ha attutito un po' la caduta, ma non è bastato", ha dichiarato. Il padre del ragazzo, presente in casa al momento della tragedia, ha fatto subito ritorno nel giardino, disperato, implorando i soccorsi di non avvicinarsi al figlio. Fortunatamente, Valerio respirava ancora quando è arrivata l'ambulanza, ma è morto poco dopo in ospedale.
Un ragazzo amato da tutti
Molti condomini hanno espresso il loro dolore per la perdita di un ragazzino descritto come gentile e solare. "Aveva sempre un sorriso e una parola gentile per tutti. Era molto curioso, parlavamo spesso di cucina", ha raccontato uno dei residenti, incredulo per quanto accaduto.
Una famiglia modello
"Erano una famiglia tranquilla e unita, non ho mai sentito litigi provenire da quell'appartamento", ha commentato un vicino. Nonostante il ruvido contesto dell'accaduto, i residenti hanno parlato della famiglia di Valerio come di un esempio di stabilità e serenità. La notizia ha sconvolto l’intero palazzo, dove tutti speravano in un miracolo.
Genitori in stato di shock
Amici e parenti si sono affrettati in ospedale per offrire supporto ai genitori, definendoli "una coppia di professionisti rispettabili". "Non ci sono parole per descrivere il dolore. È come se non avesse più senso nulla", ha dichiarato la madre di Valerio, circondata da chi cercava di consolarla. Il padre, visibilmente provato, non riesce a esprimere il proprio dolore signficando che la perdita del figlio è devastante.
I prossimi passi dell’indagine
La polizia ha confermato che anche il papà di Valerio era in casa mentre svolgeva il suo lavoro in smart working, accompagnato dalla babysitter. Gli investigatori hanno pianificato di ascoltare familiari, amici e insegnanti per cercare di ricostruire gli eventi che hanno condotto a questa drammatica fatalità. In attesa di ulteriori sviluppi, il caso ha attirato l'attenzione dell'opinione pubblica, sollevando interrogativi su fenomeni come il bullismo e la salute mentale tra i giovani.