Tregua Imminente o Conflitto Inesorabile? Hezbollah Minaccia Tel Aviv!
2024-11-20
Autore: Francesco
Nel cuore pulsante del Medio Oriente, mentre sembra avvicinarsi un accordo di cessate il fuoco tra Libano e Israele, Hezbollah lancia minacce dirette a Tel Aviv. Naim Qassem, leader dell'organizzazione militante, ha adottato un linguaggio aggressivo simile a quello del suo predecessore Hasan Nasrallah, dichiarando che Hezbollah è pronto a colpire la capitale israeliana in risposta ai raid aerei sui sobborghi di Beirut.
Le tensioni non si limitano a Hezbollah: Hamas ha accusato gli Stati Uniti di essere "direttamente responsabili" di una "guerra genocida" a Gaza, dopo che l’amministrazione Biden ha posto il veto su una bozza di risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un "cessate il fuoco immediato e incondizionato".
Dopo giorni di colloqui intensi a Beirut, l’inviato americano Amos Hochstein si è recato in Israele per incontrare il ministro Ron Dermer e il premier Benyamin Netanyahu. Secondo fonti locali, esiste un "cauto ottimismo" riguardo a una possibile tregua, ma rimangono questioni cruciali da affrontare: l'autonomia delle forze israeliane in Libano in caso di violazione della tregua e la creazione di un comitato internazionale di vigilanza.
Naim Qassem ha confermato che Hezbollah sta esaminando la proposta americana, sottolineando che "tutto dipende dalla serietà delle intenzioni di Netanyahu". Inoltre, ha ribadito la determinazione di Hezbollah a continuare la resistenza, affermando con fermezza che Israele non può prevalere su di loro né imporre condizioni.
Secondo il leader di Hezbollah, un accordo non sarà accettabile senza due condizioni fondamentali: un cessate il fuoco totale e la garanzia della sovranità libanese. Questo implica che l’IDF (Forze di Difesa Israeliane) non dovrà avere libertà d’azione in Libano anche se gli attacchi proseguono.
Nel frattempo, l’inviato americano ha espresso un’opinione positiva sui colloqui avviati, affermando di aver avvistato una "vera opportunità" per terminare il conflitto, soprattutto dopo le aperture del governo libanese e di Hezbollah sulle proposte di cessate il fuoco.
Mentre i negoziati si intensificano, la Siria accusa Israele di aver effettuato un nuovo raid aereo, colpendo edifici e siti industriali nell’area di Palmira. Secondo rapporti, questi attacchi avrebbero avuto come obiettivo forze militari afghane e irachene sostenute da Teheran. I numeri delle vittime variano drasticamente, ma si parla di almeno undici morti, secondo l’Osservatorio per i Diritti Umani in Siria.
In Iraq, le tensioni aumentano ulteriormente, poiché le milizie filoiraniane continuano a lanciare droni e razzi contro Israele, mentre il governo di Baghdad ha adottato misure di sicurezza severe per fronteggiare le possibili azioni aeree israeliane.
Rimanete sintonizzati, la situazione è in continua evoluzione, e le conseguenze di questi eventi potrebbero determinare una nuova era di conflitto o di pace nel fragile equilibrio del Medio Oriente.