Trump avverte Putin: l'imperialismo ti indebolisce in Siria
2024-12-08
Autore: Matteo
Dopo le recenti sconfitte di Assad in Siria, Donald Trump ha lanciato un avvertimento chiaro a Vladimir Putin: le sue avventure imperiali potrebbero rivelarsi dannose. Questo è il messaggio contenuto in un post su X dove il futuro candidato alla presidenza americana ha commentato gli sviluppi a Damasco.
Trump non risparmia critiche a Putin, approfittando dell'opportunità per colpire anche l'eredità della politica estera di Barack Obama. In un contesto ricco di tensioni geopolitiche, l'ex presidente ha detto: «Questo è il luogo in cui l'ex presidente Obama si rifiutò di mantenere il suo impegno, e la situazione è esplosa con l'intervento russo». Il contesto storico è fondamentale: la famosa "linea rossa" di Obama, annunciata nel 2012 in risposta all'uso presunto di armi chimiche da parte di Assad, ha portato a conseguenze devastanti, tra cui un rafforzamento della presenza russa in Siria.
Inoltre, Trump mette a confronto la sua visione con le politiche passate affermando che i Democratici hanno minato la deterrenza americana. Questa critica, però, non risparmia nemmeno il passato repubblicano di George W. Bush, ritenuto colpevole per le guerre in Afghanistan e Iraq.
Ma non si ferma qui: Trump, nel suo attacco a Putin, suggerisce che anche il leader russo sta perseguendo avventure che non portano alcun beneficio al suo paese. Si interroga retoricamente sulla logica delle sue scelte in Siria, ricordando che la Russia ha subito pesanti perdite in Ucraina, quasi 600.000 soldati secondo Trump.
La posizione dei Democratici, come quella di Obama, sembra vacillare in un contesto di scelte complesse. L'intervento in Libia e la gestione della transizione in Egitto mostrano un'amara realtà: l'assenza di alternative liberaldemocratiche riesce a compromettere le speranze di stabilità nella regione. Biden si trova a dover affrontare sfide simili, oscillando nelle relazioni con l'Arabia Saudita, inizialmente criticata per l'omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, poi riabilitata in chiave anti-Iran.
Intanto, i recenti sviluppi in Siria, con i ribelli che affermano di aver preso Damasco, portano alla luce le domande su chi guiderà il paese in futuro. Il leader dei ribelli, Al-Jolani, ex membro di Al-Qaeda, ha dichiarato: «La sanguinaria dittatura di Assad è morta», sottolineando un cambiamento potenzialmente storico.
Insomma, la storia della Siria continua a scriversi in un contesto di alleanze fragili e perdite umane. Le parole di Trump fanno eco a un messaggio più ampio: le avventure imperiali possono rivelarsi un boomerang, sia per chi le intraprenderà, sia per chi si troverà costretto a pagarne il prezzo.