Nella notte, la centrale nucleare di Zaporizhzhia ha sfiorato un blackout per la terza volta questo mese. I bombardamenti russi hanno causato la perdita di corrente su una delle linee di trasmissione esterne. Il ministero dell'Energia ha avvertito che se l'impianto dovesse scollegarsi completamente dalla rete, si verificherebbe un blackout totale, creando una seria minaccia per la sicurezza nucleare.

In un contesto di crescente pressione militare da parte della Russia, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha aperto a un possibile congelamento del conflitto. Secondo Zelensky, le aree non occupate dell'Ucraina potrebbero essere protette sotto l'ombrello della Nato mentre si cerca di negoziare un ritorno dei territori occupati dai russi in via diplomatica. Recentemente, Zelensky ha anche rimosso il comandante delle truppe di terra, Oleksandr Pavliuk, nominandone un altro in risposta all’intensificarsi dell’offensiva russa nell'est del Paese.

In particolare, l'interesse degli USA rimane cruciale con la presunta imminente entrata alla Casa Bianca di Donald Trump, il quale potrebbe influenzare le dinamiche geopolitiche. Zelensky ha sottolineato l'importanza di mantenere una comunicazione diretta con gli alleati per garantire che non venga compromesso il supporto internazionale.

A Mosca, nel mentre, la repressione delle minoranze sta prendendo piede. Le forze di sicurezza hanno fatto irruzione in diversi nightclub della capitale, arrestando un direttore di un'agenzia di viaggi gay e accusandolo di aver violato le leggi che reprimono la "propaganda Lgbt". Questi eventi avvengono nel contesto di una crescente repressione nell'ultimo anno contro la comunità Lgbtq in Russia, con crescente preoccupazione da parte di organizzazioni per i diritti umani.

L'ambasciatore italiano in Ucraina, Carlo Formosa, ha recentemente sottolineato il fermo sostegno del G7 all'Ucraina, insistendo sulla necessità che Kiev rimanga in una posizione forte per futuri negoziati di pace. Formosa ha evidenziato che il G7 continuerà a favorire una pace duratura, in conformità con il diritto internazionale, e ha menzionato i lavori per la conferenza di Roma del 2025, che si concentrerà sulla ricostruzione dell'Ucraina.

Infine, il presidente del Ppe, Manfred Weber, ha lanciato un appello agli Stati Uniti, sottolineando che l'Europa deve rimanere unita nella lotta contro le autarchie, come quella russa. "Dobbiamo riconoscere che questa guerra non è solo una questione locale, ma una battaglia geopolitica tra democrazia e autoritarismo," ha affermato Weber.

Con l'inasprimento del conflitto e gli sviluppi sul fronte diplomatico, la situazione rimane tesa e incerta, mentre l'Europa e il mondo osservano attentamente.

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