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Ucraina, Zelensky si arrende? "Non posso riprendere Donbass e Crimea"

2024-12-18

Autore: Alessandra

L'Ucraina sta affrontando una crisi senza precedenti, essendo incapace di riconquistare la Crimea e le parti del Donbass occupate dalla Russia, in un conflitto che dura ormai da oltre 1000 giorni. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, tuttavia, non si considera sconfitto. Ha dichiarato con fermezza che Kiev non ha alcuna intenzione di rinunciare ai propri territori. "Legalmente non possiamo cedere i nostri territori, lo proibisce la Costituzione dell'Ucraina" ha affermato recentemente in un'intervista a Le Parisien.

Nonostante questo, Zelensky ha riconosciuto la dura realtà della situazione: "Ma fisicamente cosa valgono queste parole? Se ci sono parti del nostro territorio sotto il controllo russo, sono loro ad avere il potere, non noi. Oggi non abbiamo la forza di riprenderli, quindi l'Occidente deve spingere Putin a negoziare". Il presidente ha inoltre sottolineato che non riconoscerà mai legalmente l'occupazione dei territori ucraini, agendo nella direzione di una risoluzione diplomatica per porre fine alla guerra.

Ultimamente, la situazione si è aggravata ulteriormente con l'ingresso dei soldati nordcoreani che combattono al fianco delle forze russe. Zelensky ha denunciato che la Russia sta cercando di nascondere le prove della loro presenza, bruciando i corpi dei soldati nordcoreani. "Questa follia deve essere fermata. Chiediamo una pace duratura e che la Russia venga ritenuta responsabile di questa guerra cinica".

In un'altra dichiarazione, Zelensky ha affermato che nessun paese o leader mondiale ha il diritto di negoziare con Putin senza il coinvolgimento dell'Ucraina, poiché essa è la vittima di questa guerra. Ha sottolineato che nessuno può decidere il futuro dell'Ucraina senza coinvolgerla nelle trattative. La situazione di oggi è delicata: l'Ucraina non si trova né in una posizione debole né in una posizione forte, e il percorso per ottenere la NATO e integrarsi nell'Unione Europea rimane incerto.

L'Ungheria di Viktor Orbán ha proposto un cessate il fuoco, ma Zelensky si è mostrato scettico riguardo a potenziali mediatori, insinuando che Orbán non avesse l'autorità né l'esercito per fare pressione su Putin. Orbán stesso ha dichiarato che accettare un cessate il fuoco è responsabilità dell'Ucraina, creando un clima di tensione nelle relazioni tra i due leader.

Nello stesso contesto, la Russia ha affermato il controllo di ulteriori insediamenti nel Donetsk, mentre l'Unione Europea si prepara a lanciare un sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, cercando di indebolire ulteriormente l'economia russa, già in difficoltà a causa delle misure restrittive. Ursula von der Leyen ha avvertito che il rublo è ai minimi storici e che l'inflazione continua a crescere, lanciando un chiaro messaggio al Cremlino: il costo della guerra aumenterà se il conflitto continuerà.