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Ultime notizie sulla Guerra Israele-Hamas: Attacchi e risposte dall'Iran, aggiornamenti del 6 ottobre

2024-10-07

Autore: Francesco

Il clima di tensione continua a salire nella regione mediorientale, con l'Israele pronto a rispondere in modo contundente alle minacce provenienti dall'Iran. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha ribadito che colpiranno l'Iran con attacchi simili a quelli effettuati in precedenza a Gaza e Beirut. In risposta, Teheran ha rassicurato che stanno elaborando un piano, con il comandante della Marina dei Guardiani della Rivoluzione iraniani, Alireza Tangsiri, che ha avvertito Netanyahu di non "giocare con il fuoco". Nel frattempo, le autorità iraniane hanno sospeso tutti i voli notturni fino alle prime ore della mattina successiva.

Alla vigilia del primo anniversario dell'attacco di Hamas, il presidente italiano Sergio Mattarella ha fortemente condannato l'aggressione, facendo appello per la liberazione degli ostaggi e invocando provvedimenti per garantire la sicurezza della popolazione di Gaza, al fine di sottrarla al conflitto. Una manifestazione a Roma ha suscitato preoccupazione, poiché alcuni partecipanti hanno inneggiato alla distruzione di Israele, mentre sventolavano bandiere di Hezbollah. Benedetto Sacerdoti, portavoce del Forum delle famiglie degli ostaggi, ha espresso la propria preoccupazione rispetto alle misure di sicurezza per commemorare le vittime israeliane.

Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha commentato la situazione contro Hamas, osservando come i terroristi abbiano utilizzato strategie per colpire civili innocenti. Le stime delle vittime a Gaza sono allarmanti, con il ministero della Salute di Gaza che riporta oltre 41.000 morti dall'inizio dei conflitti, compresi un numero alarmante di bambini e donne.

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha lanciato un appello per un cessate il fuoco immediato e il rilascio degli ostaggi, sottolineando la drammatica crisi umanitaria in corso. Ha espresso il sostegno dell'UE per gli sforzi di pace e la necessità di garantire la coesistenza pacifica tra Israele e Palestina.

Nel frattempo, oltre 1.400 civili in fuga dal Libano sono arrivati nel porto di Mersin, in Turchia, dove il governo turco ha avviato piani di evacuazione per i cittadini turchi e stranieri, collaborando con altre nazioni.

Con l'espandersi del conflitto, la comunità internazionale è in stato di allerta, mentre si aggrava la crisi umanitaria e si intensifica il dialogo diplomatico per cercare di ripristinare la pace nella regione.