Un fondo da 500 miliardi di euro per la difesa dell'UE: ecco cosa sta per cambiare!
2024-12-05
Autore: Alessandra
Un fondo da 500 miliardi di euro per la difesa dell'UE
I paesi dell'Unione Europea sono attualmente in discussione per la creazione di un ambizioso fondo comune destinato alla difesa, del valore minimo di 500 miliardi di euro. Questa iniziativa mira a finanziare progetti di difesa e approvvigionamento di armi attraverso i mercati obbligazionari, dando l'opportunità agli Stati membri di aumentare la loro capacità di spesa in un momento cruciale, specialmente con l'atteso ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. Il neo-presidente degli Stati Uniti è noto per la sua convinzione che gli alleati NATO, tra cui i membri dell'UE, debbano aumentare i loro contributi per la sicurezza collettiva.
A differenza di precedenti considerazioni di finanziare la spesa militare tramite Eurobond, che hanno sollevato discussioni nel novembre scorso durante un vertice che ha visto coinvolti i ministri della Difesa di diversi Stati europei, questa proposta prevede la partecipazione volontaria al fondo. Inoltre, stati non membri come il Regno Unito e la Norvegia potrebbero partecipare, facilitando così l'accesso ai finanziamenti per la difesa senza compromettere le normative esistenti sull'uso dei fondi europei per scopi militari.
L'Europa sta affrontando un dilemma significativo: come aumentare la spesa per la difesa per sostenere l'Ucraina e prepararsi per un futuro incerto. Trump ha già avvertito che non intende proteggere i suoi alleati se non saranno disposti a "pagare". Di conseguenza, l'idea di un fondo intergovernativo è emersa come la più audace e sostenuta da paesi come i Paesi Bassi, Finlandia e Danimarca. La Germania, tuttavia, mantiene una posizione incerta, in attesa delle elezioni federali di febbraio.
Per quanto riguarda l'amministrazione del fondo, la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) giocherà un ruolo chiave. Sebbene non possa finanziare direttamente la produzione di armi, amministrerà una società veicolo per l'emissione di obbligazioni sostenute da garanzie nazionali dei paesi partecipanti. Ciò significa che, per garantire sicurezza e stabilità, l'ammontare del fondo non dovrebbe scendere sotto i 500 miliardi di euro, cifra che secondo la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, è essenziale per soddisfare le esigenze di sicurezza del continente nei prossimi dieci anni.
Questa proposta arriva in un contesto in cui i funzionari europei, come il commissario europeo all'Economia Valdis Dombrovskis, hanno sottolineato che non esiste alcun piano concreto per rivedere il patto di stabilità per escludere le spese difensive dal calcolo del deficit, una richiesta che ha trovato sostegno in paesi come l'Italia.
Il Ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha riferito di un ampio consenso riguardo alla proposta, mentre il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sollecitato un rapido dibattito sull'obiettivo di raggiungere il 2% del PIL per la spesa militare, una richiesta della NATO che ogni governo europeo ha promesso di rispettare entro il 2028. Con l'attuale allocazione dell'1,57% del PIL da parte del Parlamento, molti temono che senza un cambio delle regole europee ciò possa rimanere un obiettivo difficile da raggiungere.
In un periodo di incertezze geopolitiche, questa iniziativa rappresenta un passo cruciale per garantire la sicurezza collettiva in Europa. Prepariamoci a seguire gli sviluppi di questa importantissima questione!