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Urbano Cairo lancia un attacco alla Rai: "Non è il canone, è la pubblicità il vero problema"

2024-11-28

Autore: Maria

Urbano Cairo, noto imprenditore e presidente di La7, ha scosso il dibattito sul canone Rai commentando che il vero problema non risiede nell'importo del canone, ma nella gestione della pubblicità da parte della televisione pubblica italiana. "Tendo a pensare che il dibattito sul canone a 90 o a 70 euro non sia cruciale. L'anno scorso, ad esempio, il canone era fissato a 70 euro, quindi il governo ha fatto un gesto positivo nei confronti delle famiglie riducendolo di 20 euro", ha dichiarato Cairo durante l'evento 'Editoria e media nell'era digitale', sponsorizzato dal Senato.

E aggiunge: "Le cinquemila famiglie che non riescono a pagarlo non possono essere paragonate a un finanziamento statale che lo scorso anno ha raggiunto i 420 milioni di euro. Questo è simile a quanto avviene in altri paesi europei come Francia e Spagna, dove non esiste il canone, ma ci sono fondi statali per supportare i media".

Ma il focus dell’intervento di Cairo è sulla percentuale dei ricavi Rai provenienti dalla pubblicità, fissata al 24%. "In Regno Unito e Spagna non hanno pubblicità in televisione; in Germania è solo il 4%. Dunque, mi chiedo se sia giusto avere un così alto valore di pubblicità per un servizio pubblico“, ha detto Cairo.

"Se c'è tanto spazio per la pubblicità, perché non considerare una piccola parte di canone anche per La7? Quando un programma con Augias è su Rai, è servizio pubblico, mentre su La7 non lo è?" ha aggiunto provocatoriamente.

L’imprenditore ha poi suggerito che una possibile soluzione sarebbe quella di limitare i ricavi pubblicitari della Rai. "Probabilmente quel 24% è molto elevato. Non ho problemi con il finanziamento pubblico, anzi, potrebbe essere anche maggiore. Il fulcro della questione è vedere il mercato nel suo insieme e capire come renderlo più equo per tutti i soggetti coinvolti".