Val di Susa: Un Nuovo Terribile Rischio per le Persone Migranti
2025-01-09
Autore: Luca
A dicembre, più di 1.100 persone migranti sono state assistite dai medici nell'ambulatorio del rifugio Fraternità Massi di Oulx, Val di Susa, al confine tra Italia e Francia. Alcuni presentavano sintomi di ipotermia e congelamento, altri evidenti traumi e fratture, frutto delle cadute pericolose nel tentativo di superare la frontiera.
Il numero degli accessi all'ambulatorio ha superato il raddoppio da novembre, a causa dei recenti respingimenti della polizia francese. I monitoraggi con droni e telecamere termiche, interrotti all’inizio del 2024 a seguito di una sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, avevano portato, per un periodo, a una certa libertà di movimento per i migranti. Tuttavia, la sospensione dell’accordo di Schengen da parte della Francia ha riattivato il contesto critico dei respingimenti, giustificati da presunti rischi di terrorismo e attività di traffico di esseri umani.
Oulx è storicamente un punto di riferimento cruciale per i migranti provenienti da Medio Oriente e Africa, che ogni anno attraversano questa pericolosa rotta diretti verso la Germania e il Nord Europa. Prima del 2021, la maggior parte dei migranti arrivava dai Balcani, subendo maltrattamenti nei campi di transito tra Bosnia e Croazia. Dal 2023, invece, notiamo un cambiamento: sempre più migranti partono da Marocco, Guinea, Camerun e Costa d'Avorio, molti dei quali giovani e minori non accompagnati.
Il rifugio Fraternità Massi offre rifugio caldo e assistenza, mentre le associazioni locali coordinano l’assistenza sanitaria e legale. Tuttavia, la situazione è diventata critica. Dopo lo sgombero della casa cantoniera “Chez JesOulx” nel 2021, molte persone si sono ritrovate senza un luogo sicuro dove rifugiarsi.
La tragica realtà: dal 2015, decine di persone sono morte nel tentativo di varcare il confine verso la Francia, molte delle quali a causa del freddo e della mancanza di aiuti durante l’inverno. I controlli della polizia, che utilizzano tecnologie avanzate per monitorare i sentieri, hanno costretto i migranti a rischiare la vita in ambienti pericolosi e ostili.
Nella maggior parte dei casi, le persone intercettate dalla polizia francese ricevono un documento di divieto di ingresso e vengono riportate in Italia, dove sono invitate a registrare la domanda d'asilo. Tuttavia, molti di loro scelgono di tentare nuovamente di attraversare il confine, in cerca di un futuro migliore.
Nonostante l'accordo di Schengen non preveda controlli così severi, la Francia ha solitamente giustificato la sospensione della libertà di movimento come misura eccezionale da anni. Recentemente, il Consiglio di Stato francese ha recepito una sentenza dell'UE, permettendo transiti più agevoli, ma questo miglioramento è durato poco. Da novembre, la polizia francese ha ripristinato i controlli severi, costringendo nuovamente i migranti a intraprendere viaggi pericolosi attraverso i sentieri montani.
La situazione rimane critica e preoccupante e la comunità locale, insieme alle associazioni, continua a mobilitarsi. Resta da vedere come questa crisi evolverà, poiché in gioco ci sono la vita e la dignità di migliaia di persone in cerca di sicurezza e una nuova opportunità.