Nazionale

Vittorio Feltri e i ciclisti investiti: «Non si può dire più nulla»

2024-09-27

Vittorio Feltri torna a parlare dei ciclisti, affermando ironicamente che gli piacciono «solo se investiti». Rispondendo a una lettera di sostenitori sul Giornale, ha confermato le sue posizioni, descrivendo Milano come una città in cui le piste ciclabili sono vere e proprie trappole mortali: "Sono disegnate senza criterio e mancano di logica, portando i ciclisti a ignorare le basilari norme stradali come il rispetto della precedenza".

Feltri ha espresso il suo disappunto riguardo alla condotta dei ciclisti e degli utenti di monopattini: "Mi ritrovo con biciclette e monopattini a destra e a sinistra della mia automobile; quando scatta il verde e mi preparo a svoltare a destra, i ciclisti mi tagliano spesso la strada, come se lanciarsi contro le auto fosse normale. Passano col semaforo rosso, rallentano il traffico e, a volte, anche contromano".

Secondo lui, queste violazioni sono tollerate dalla società perché i ciclisti sono percepiti come eroi della lotta contro il riscaldamento globale, rappresentanti di una narrazione di sinistra. Usando un linguaggio provocatorio, ha paragonato i ciclisti a quelli che guarda caso vengono definiti «fascisti» solo per il loro voto di destra.

Sconcertante è la sua affermazione che l'aumento dell'uso della bici non abbia migliorato la qualità dell'aria, ma abbia invece incrementato il numero di morti e feriti sulle strade. Feltri ha aggiunto: "La mia battuta sulla morte dei ciclisti è stata eccessiva, ma non si può più parlare liberamente; viviamo in un'epoca in cui ogni parola viene pesata e giudicata, creando un ambiente di paura per l'opinione pubblica. Ci siamo abituati a un moralismo esasperato e a un processo mediatico che condanna in fretta, senza offrire spazio al dibattito e alla riflessione".

Questa controversia solleva questioni importanti sul rapporto tra ciclisti e automobilisti, e sul modo in cui le città affrontano la crescente mobilità sostenibile, in un contesto dove sicurezza e rispetto reciproco devono essere posti al primo posto per evitare tragedie e conflitti sulle strade.