Washington: 'Le parole di Putin sulla pace non sono credibili'
2024-12-27
Autore: Alessandra
I tentativi di Vladimir Putin di influenzare la situazione in Ucraina ricevono una risposta netta da Washington. Le dichiarazioni del presidente russo sulla sua volontà di "porre fine alla guerra" una volta raggiunti i suoi obiettivi sono state definite "vuote" dal portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, John Kirby. Kirby ha evidenziato le contraddizioni tra le affermazioni provenienti da Mosca e le azioni concrete sul terreno, dove gli attacchi russi continuano senza sosta, anche durante le festività natalizie, contribuendo a una crescente tensione con l'Occidente.
Nel frattempo, un allerta di sabotaggio di cavi elettrici e cavi in fibra ottica che collegano la Finlandia all'Estonia, suspectto di essere stato perpetrato dalla nave petroliera Eagle S proveniente da San Pietroburgo, ha fatto salire la guardia della NATO, che ha già previsto un rafforzamento della sua presenza nel Mar Baltico. Ma i problemi non si fermano qui; un altro incidente ha coinvolto il volo J2-8243 dell'Azerbaigian Airlines, precipitato in Kazakistan, con la compagnia che ha menzionato "cause di interferenza esterne fisiche e tecniche".
In un contesto europeo teso, la Slovacchia ha proposto di diventare sede di colloqui di pace sull'Ucraina, un'iniziativa del premier Robert Fico dopo una visita inaspettata a Mosca. Tuttavia, la Casa Bianca sembra considerare queste aperture come infondate, mentre è impegnata nell'approvazione di un nuovo pacchetto di aiuti per Kiev prima del passaggio di consegne nel governo statunitense.
Uno studio dell'Istituto americano per lo studio della guerra (ISW) conferma l'idea che la leadership di Putin sia inaffidabile, ritenendo che il presidente russo non abbia alcuna reale intenzione di negoziare. Secondo gli analisti, Putin avrebbe rifiutato anche un piano proposto dal team del presidente eletto Donald Trump, che prevedeva di posticipare l'adesione dell'Ucraina alla NATO di 10 o 20 anni, insistendo invece su richieste come la neutralità permanente di Kiev e severi limiti sulle forze armate ucraine.
La situazione è ulteriormente complicata dalle manovre di Mosca, accusata di tentare di danneggiare il cavo elettrico sottomarino Estlink 2 nel Baltico. Le repubbliche baltiche si sono dichiarate in stato di allerta e hanno invocato la protezione della NATO, con il segretario generale dell'Alleanza, Mark Rutte, che ha promesso un rafforzamento della presenza militare nella regione. Il governo estone ha risposto prontamente, inviando pattuglie in mare per proteggere le infrastrutture energetiche e garantire la loro operatività, anche se le riparazioni potrebbero richiedere fino a sette mesi. Tallinn ha avvertito che qualsiasi provocazione da parte di Mosca sarà affrontata "anche con mezzi militari".
L'Unione Europea ha espresso il suo sostegno, dichiarando di essere pronta a combattere contro la flotta russa, mentre nuove sanzioni vengono contemplate, in seguito alle misure già imposte a dicembre su 79 imbarcazioni legate a Mosca. Le tensioni nell'Europa centrale potrebbero aumentare, specialmente con il contratto che scade il 31 dicembre tra Mosca e Kiev riguardante il transito del gas russo verso l'Europa, che potrebbe portare a nuovi contrasti tra Bratislava, Budapest e Bruxelles.