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"Zelensky sapeva dell'attacco al Nord Stream": svelati i dettagli in un'inchiesta di "Der Spiegel". "La Polonia ha assistito i sabotatori del gasdotto"

2024-11-20

Autore: Marco

L'attacco ai gasdotti Nord Stream del 26 settembre 2022 è il più grande sabotaggio della storia europea, ma i dettagli sulla sua orchestrazione rimangono oscuri.

Un'inchiesta di lungo periodo condotta dal settimanale tedesco Der Spiegel rivela che sia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che Valerii Zaluzhnyi, ex capo delle forze armate ucraine, erano a conoscenza delle operazioni di sabotaggio.

Secondo quanto emerso, le autorità polacche avrebbero ostacolato le indagini delle forze tedesche, permettendo la fuga dei sabotatori.

I giornalisti hanno identificato quasi tutti i membri del commando responsabile dell'attacco, scoprendo che l'operazione era finanziata da un imprenditore collegato con le forze speciali ucraine, il quale ha investito circa trecentomila dollari per realizzare il piano.

La campagna contro i gasdotti russi non era una novità: già nel 2019, nei circoli dei servizi segreti di Kiev, si discuteva l'idea di colpire le condutture.

Interessante notare che il presidente statunitense Joe Biden aveva avvertito che avrebbe bloccato Nord Stream in caso di invasione dell'Ucraina da parte della Russia, un’affermazione che ha sollevato interrogativi sulla coordinazione internazionale in atto.

L'inchiesta di Der Spiegel ha messo in luce anche il nome di Roman Tscherwinsky, un ex spia ucraina e figura centrale nell'organizzazione dell'attacco.

Considerato un eroe in Ucraina per le sue passate azioni, Tscherwinsky è attualmente agli arresti domiciliari con accuse di abuso di potere.

Diversamente da quanto previsto, un pilota russo che avrebbe dovuto disertare ha invece bombardato una base militare a Kiev.

Nella primavera del 2022, con l'obbiettivo di attaccare Nord Stream, ha avviato l'operazione denominata “Diameter”.

Il commando ha svolto un meticoloso lavoro preparatorio, studiando l'uso dell'Octogen, un esplosivo raramente disponibile in Ucraina, ma procurato dai servizi segreti.

Inoltre, sono state utilizzate vecchie miniere abbandonate per le immersioni di prova, confermando l'accuratezza e la serietà dell'operazione.

L’inchiesta solleva anche interrogativi sulla complicità delle autorità europee e sull’eventuale impunità di Kiev per un attacco così audace.