Nazionale

Addio a Alberto Perino, il coraggioso portavoce del movimento No Tav che ha sfidato ingiustizie e devastazioni

2024-10-04

Autore: Sofia

Alberto Perino, storica figura del movimento No Tav e simbolo di resistenza non violenta, è scomparso la notte del 3 ottobre all'età di 78 anni. La sua vita è stata una lotta costante contro le ingiustizie e la devastazione ambientale, in particolare legate alla costruzione della Torino-Lione e all’inevitabile impatto su comunità e territorio.

Uno degli ultimi eventi in cui ha partecipato attivamente è stato il corteo di protesta del 15 giugno, vicino a Susa, dove, nonostante la grave malattia, ha voluto essere presente al fianco di tanti altri attivisti per denunciare le infiltrazioni della 'ndrangheta nei lavori pubblici, un tema di rilevante attualità emerso dall'inchiesta Echidna della DDA di Torino. Avrebbe voluto unire la sua voce anche alle prossime manifestazioni contro gli espropri di terreni e case legati ai nuovi cantieri della linea ferroviaria ad alta velocità che minacciano seriamente la sua amata Valsusa.

Vivendo a Condove con la moglie Bianca, Perino ha avuto un forte attaccamento ai valori del pacifismo, radicati nelle sue origini politiche derivanti da un contesto cattolico e antimilitarista. Già nel 1971, egli e altri giovani del “Gruppo valsusino di azione non violenta” avevano restituito il foglio di congedo dalla leva militare. Nella loro lettera di protesta, sottolineavano la necessità di un mondo senza eserciti per arrivare a un futuro di pace.

La sua audacia lo ha condotto ad affrontare ripetuti processi, uno dei quali per vilipendio alle forze armate e istigazione della disobbedienza, ma è uscito sempre vittorioso. Era noto per la sua abilità di collegare diverse anime del movimento, mantenendo un dialogo costruttivo e promuovendo la disobbedienza civile come metodo di lotta.

Perino ha avuto anche un legame con Beppe Grillo nella battaglia contro la Torino-Lione, e insieme hanno sfidato le autorità legali per difendere i diritti dei militanti del movimento. Nonostante le difficoltà e il cambiamento di scena politica, ha sempre espresso la sua fiducia nelle persone attivamente impegnate nei comuni e nelle regioni, sconsigliando di riporre fiducia nelle promesse politiche viste come ambigue e contraddittorie.

La sua figura rimarrà per sempre impressa nella memoria collettiva come colonna portante della resistenza valsusina, instancabile fautore di giustizia e tutela ambientale. "Il vuoto che ci lascia sarà incolmabile", si legge su notav.info, mentre i membri del movimento continuano a ripetere il suo grido di battaglia: "A sarà dura!". La lotta per la salvaguardia della Val di Susa e dei suoi abitanti non finisce qui, e Alberto Perino continuerà a ispirare le future generazioni di attivisti.