Intrattenimento

Addio a Glauco Mauri, il leggendario decano del teatro italiano

2024-09-29

Autore: Maria

Glauco Mauri, nato nel 1930 e scomparso ieri sera all'età di 93 anni, ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama teatrale italiano. Con una carriera che si è estesa per oltre sette decenni, Mauri ha incarnato un amore profondo per il teatro, avendo dichiarato: "Amo l'arte per la vita e non per l'arte stessa". La sua avventura teatrale è iniziata giovanissimo, quando, a soli 15 anni, salì sul palcoscenico con la filodrammatica della sua parrocchia a Pesaro, interpretando 'La notte del vagabondo'.

Tre anni dopo, Mauri si trasferì a Roma per studiare all'Accademia d'Arte Drammatica, dove fu guidato da maestri come Silvio D'Amico e Orazio Costa. Il suo debutto professionale avvenne nel 1953 con 'Macbeth', dando inizio a una carriera costellata di successi, come la sua interpretazione ne 'La dodicesima Notte' di Shakespeare e il ruolo di Smerdjakov ne 'I fratelli Karamazov' di Dostoevskij. Nel corso della sua carriera, ha collaborato con grandi nomi del teatro, tra cui la Compagnia dei Quattro, contribuendo a produzioni memorabili come 'Edipo Re' e opere di Pirandello e Beckett.

Mauri ha continuato a calcare le scene per 70 anni, dimostrando una tenacia e una passione senza pari. Tuttavia, nonostante il suo spirito instancabile, le sue condizioni di salute si sono aggravate negli ultimi tempi, portando alla cancellazione dello spettacolo 'De profundis' di Oscar Wilde, previsto al Vascello di Roma. Questo simbolico lavoro, recitato solo una volta nella sua città natale il 20 settembre, è apparso come un testamento artistico dell'attore.

La sua voce unica ha risuonato anche al Teatro alla Radio e in diverse produzioni televisive, consolidando la sua reputazione come uno dei più grandi attori del nostro tempo. Tra i film che lo hanno visto protagonista, si segnalano 'Profondo rosso' di Dario Argento e 'La Cina è vicina' di Marco Bellocchio.

Grande amico e collaboratore di Roberto Sturno, Mauri ha descritto il loro legame come uno scambio reciproco di stima che ha arricchito entrambi artisticamente. Le sue ultime parole in un'intervista hanno rivelato il suo desiderio di esprimere emozioni profonde e universali, avvicinandosi così al suo pubblico. Con la sua scomparsa, il teatro perde non solo un grande artista, ma un'icona che ha saputo trasformare la vita in arte.