Addio Oliviero Toscani: Il Genio Ribelle della Fotografia Italiana
2025-01-14
Autore: Francesco
Il mondo della fotografia piange la scomparsa di Oliviero Toscani, un vero e proprio maestro che ha segnato la storia visiva d'Italia e non solo. Nato nel 1942 a Milano, Toscani si è spento nel 2025 all'età di 82 anni, vittima di una terribile malattia nota come amiloidosi. Questa condizione devastante, che comporta l'accumulo di proteine nel corpo, ha ridotto il suo corpo, ma non il suo spirito. Nella sua ultima intervista al Corriere della Sera, Toscani descrisse con lucida poesia la sua battaglia contro questa malattia, tutto mentre viveva in solitudine nel suo rifugio, che sublime scena rappresentava anche un simbolo della sua vita.
Figlio d'arte, il giovane Toscani intraprese la carriera di fotografo sotto la guida del padre, Fedele Toscani, un rinomato fotoreporter del Corriere della Sera. La sua carriera decollò precocemente quando, a soli 14 anni, scattò la sua prima foto durante la tumulazione di Benito Mussolini a Predappio. Questa esperienza segnò l'inizio di un viaggio straordinario nel mondo della fotografia. Toscani si diplomò in fotografia alla Kunstgewerbeschule di Zurigo, dove perfezionò il suo stile e sviluppò il suo potente occhio per l'immagine.
Negli anni '70, Toscani iniziò a catturare l'attenzione delle riviste di moda internazionali con campagne pubblicitarie innovative, tra cui il celebre lavoro per l'Algida. La sua collaborazione con Benetton iniziò negli anni '80 e portò alla nascita del cosiddetto "shockvertising", un approccio audace e provocatorio che ha sfidato le norme sociali. Campagne iconiche come quella della suora che baciava un prete e le immagini che affrontavano tematiche delicate come l'Aids lo resero una figura controversa e discussa.
Oliviero Toscani non si limitò a essere un fotografo pubblicitario, ma divenne anche un attivista sociale. La sua dedica alla solidarietà e alla giustizia civile emerge chiaramente in molte delle sue campagne, particolarmente nella commemorazione delle vittime dell'eccidio nazifascista a Sant'Anna di Stazzema. Toscani si distinse non solo come artista, ma come una voce critica nella società, utilizzando la sua arte per sollevare questioni importanti e stimolare il dibattito.
In un'epoca in cui Photoshop e filtri dominano, Toscani ha sempre cercato la verità cruda e autentica nelle sue immagini. Il suo lascito non è solo costituito da fotografie iconiche, ma anche da un messaggio che continua a ispirare molti: la fotografia può (e deve) essere uno strumento di cambiamento e riflessione. Oliviero Toscani resterà per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di conoscere il suo lavoro e la sua personalità dirompente.