Alba di sangue a Gaza: 88 morti in due raid nel nord della Striscia. Il Senato USA respinge la mozione di Sanders per fermare le armi
2024-11-21
Autore: Francesco
Nella notte tra mercoledì e giovedì, vari raid aerei israeliani hanno devastato Gaza, portando a un tragico bilancio di 88 morti, secondo quanto riportato dalle autorità locali. Circa 66 di queste vittime sono state registrate in un bombardamento su una zona residenziale vicino all'ospedale Kamal Adwan a Beit Lahia, l'unico ospedale funzionante nel nord della Striscia. Fonti locali riferiscono che la maggior parte delle vittime sono donne e bambini, e i feriti e i dispersi sarebbero numerosi. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha descritto il raid come 'un orribile massacro'. Durante l'attacco, almeno cinque abitazioni sono state distrutte, e il personale medico è al lavoro per fornire soccorso tra le macerie, poiché le ambulanze scarseggiano.
Le altre 22 vittime sono state confermate come morte in un bombardamento su Gaza City, dove un edificio di più piani nel quartiere Sheikh Radwan è stato ridotto in macerie. Nella stessa giornata, le forze di difesa israeliane hanno intercettato un razzo lanciato dal sud della Striscia verso la comunità di confine israeliana di Keren Shalom, fortunatamente senza segnalazioni di feriti.
Anche in Siria la situazione è drammatica: sono saliti a 68 i morti a causa di un attacco aereo israeliano contro tre obiettivi nella città di Palmira. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, tra le vittime ci sono molti miliziani filo-iraniani e membri del gruppo libanese Hezbollah. Almeno sette dei 50 feriti sono civili.
In Cisgiordania, tre palestinesi sono stati arrestati con l'accusa di complottare per assassinare il ministro della sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir. Le indagini hanno rivelato che i sospettati, residenti a Hebron, avevano tenuto sotto sorveglianza Ben Gvir e la sua famiglia, annotando i loro movimenti.
In Libano, le forze israeliane hanno condotto raid aerei nei sobborghi meridionali di Beirut, specificamente nel quartiere di Dahieh, noto come roccaforte di Hezbollah. Questi attacchi sono ripresi dopo una breve pausa, segnata dalla visita dell'inviato speciale USA, Amos Hochstein, in Libano. Anche nel sud del Libano si sono verificati bombardamenti, causando la morte di 20 persone, mentre Hezbollah ha rivendicato attacchi missilistici contro il nord di Israele.
Giovedì, Hochstein si è incontrato con il premier israeliano Benjamin Netanyahu per discutere un piano di tregua temporanea nel conflitto. L'intensificarsi delle ostilità ha reso i colloqui di pace sempre più urgenti, con il presidente del parlamento libanese, Nabih Berri, che avverte Netanyahu su possibili scenari catastrofici se l'accordo non sarà accettato. La tensione rimane palpabile, mentre il Mediorente continua a essere teatro di conflitti strazianti.