Salute

Animali come farmaci per gli anziani: risparmi e benefici sorprendenti

2024-12-14

Autore: Francesco

Gli animali domestici non sono solo i migliori amici dell'uomo, ma si stanno rivelando anche un efficace rimedio per la salute degli anziani e un enorme risparmio per il sistema sanitario. Secondo recenti studi, la relazione tra gli over 65 e i loro amici a quattro zampe può generare un risparmio annuale fino a 4 miliardi di euro per le casse della sanità pubblica, grazie ad una significativa diminuzione del 15% delle visite mediche.

Durante il 69° Congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg), che si svolge a Firenze, i geriatri hanno evidenziato come la pet therapy possa giovare a patologie come demenza, ansia e depressione. Non solo l'interazione con gli animali aumenta l'attività fisica, ma apporta anche profondi cambiamenti fisiologici, come la riduzione della pressione sanguigna e un rallentamento del battito cardiaco. Questi effetti protettivi possono ridurre il rischio di infarti e ictus, contribuendo così a migliorare la salute generale degli anziani.

La presenza di un animale da compagnia offre un supporto emotivo che si rivela cruciale, soprattutto in momenti delicati come le festività natalizie, quando la solitudine può diventare opprimente. Non a caso, cani, gatti e persino conigli stanno diventando sempre più riconosciuti per i loro effetti benefici comparabili a quelli di farmaci come antidepressivi e antipertensivi.

Un numero crescente di ricerche scientifiche supporta l'approccio di "Dottor Fido" e la collaborazione tra geriatri e veterinari, come dimostra l'associazione VETeris, nata per promuovere interventi assistiti con gli animali per la popolazione geriatrica. Andrea Ungar, presidente di Sigg e VETeris, ha sottolineato come il prendersi cura di un animale possa portare a miglioramenti tangibili nei parametri fisici delle persone anziane, con benefici che vanno dalla riduzione della pressione arteriosa al miglioramento dei livelli di colesterolo.

Uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Circulation ha dimostrato che possedere un cane riduce del 33% il rischio di mortalità tra i pazienti che hanno subito un infarto e vivono da soli. Attraverso un linguaggio e una comunicazione non verbali, gli animali riescono a colmare il divario relazionale, specialmente in persone con demenza, aiutando a stimolare attenzione e coordinazione psicomotoria anche in condizioni difficili.

Recentemente, un progetto di VETeris e dell'associazione Humanimal ha mostrato che gli interventi assistiti con cani addestrati possono ridurre dell'83,3% i comportamenti problematici nei pazienti con demenza lieve in una Rsa a Firenze. "La solitudine durante le festività può intensificare ansia e depressione, ma il contatto con un animale può fungere da antidoto", afferma la geriatra Chiara Mussi. Inoltre, un emendamento introdotto in Senato ha promosso il mantenimento degli animali domestici come strategia per combattere la solitudine tra gli anziani, evidenziando l'importanza di questi legami per mantenere una buona qualità della vita e sostenere l'indipendenza degli over 65.

Non è mai stato così chiaro: avere un animale da compagnia è molto più di un semplice affetto; è una vera e propria cura che può cambiare drasticamente la vita degli anziani, risparmiando risorse vitali per il sistema sanitario.