La decisione di escludere Fabio Rampelli dal panel sull’energia nucleare durante l'evento Atreju ha suscitato una reazione infuocata. Il vicepresidente della Camera ha espresso il suo disappunto ai vertici del suo partito, accusando i leader di Fratelli d'Italia di aver tentato di 'fare fuori' la sua figura. Rampelli, co-fondatore di Fratelli d'Italia e leader della corrente dei 'gabbiani', ha visto la sua richiesta di partecipare a un panel sull'ambiente, che avrebbe trattato specificamente di energia nucleare, respinta. Gli è stato infatti comunicato che la sua posizione contraria all'energia nucleare era incompatibile con quella del partito e del governo, favorevoli al nucleare.

L'evento "Nucleare e rinnovabili: la via italiana per l’energia del futuro", che si svolgerà venerdì 13 alle ore 18, vedrà la partecipazione di figure di spicco come il responsabile Energia Nicola Procaccini, Carlo Calenda, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin e il presidente del Cnr Maria Chiara Carrozza. Rampelli, pur rimanendo deluso, parteciperà comunque a un’altra manifestazione sul tema della politica estera che si terrà il giorno seguente, insieme a importanti esponenti del governo.

Questa frattura rivelata da Rampelli evidenzia una tensione crescente all'interno del partito tra le diverse correnti ideologiche. Non è solo il vicepresidente della Camera a esprimere insoddisfazione: anche la senatrice Lavinia Mennuni, sua alleata, ha alzato la voce contro la decisione dei vertici di chiudere il programma senza consultare i membri. In un contesto dove il tema dell'energia nucleare sta tornando al centro del dibattito politico, la vittoria di una corrente rispetto all'altra potrebbe avere conseguenze significative per il futuro delle politiche energetiche italiane.

A questo punto, si chiede: sarà possibile ricucire i rapporti all'interno di Fratelli d'Italia, o si assisterà a un'ulteriore frattura che potrebbe influenzare anche le elezioni future?