Auto, in settembre produzione dimezzata: l'allarme di ANFIA
2024-11-11
Autore: Maria
Settembre 2023 ha segnato un crollo drammatico nella produzione di automobili in Italia, con una riduzione che si avvicina al 50%. Le cause principali di questo significativo calo sono da attribuirsi a fattori globali, come la crisi delle forniture e le incertezze economiche legate alla transizione verso la mobilità elettrica.
L’ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica) ha lanciato un allarme, evidenziando come la situazione attuale stia danneggiando enormemente il settore automotive nel paese. L'industria sta affrontando pressioni senza precedenti dovute alla crescente competizione internazionale, in particolare dalle case automobilistiche cinesi, che stanno rapidamente guadagnando fette di mercato grazie a modelli elettrici più convenienti e accessibili.
A questo si aggiunge la crescente difficoltà nel reperimento di componenti essenziali, un problema che ha colpito non solo l'Italia ma l'intero settore automobilistico europeo. Joerg Buck, CEO della Camera di Commercio Italo-Germanica, ha sottolineato in un'intervista l'importanza di non tornare indietro nella transizione elettrica. Secondo Buck, continuare a investire in innovazione è fondamentale: l'Europa ha già dedicato 350 miliardi di euro nel settore per affrontare questa trasformazione.
Nel contesto italiano, la situazione diventa ancora più complessa. L'industria dei veicoli è incappata in due sfide principali: gli elevati costi energetici e un grave gap negli investimenti in ricerca e sviluppo. Buck avverte che se non si trovano soluzioni immediate, la competitività dell'Italia nel mercato automotive sarà gravemente compromessa.
Mentre i produttori come Volkswagen e BASF stanno innovando e sviluppando modelli più economici, in Italia si avverte una mancanza di modelli piccoli ed efficienti, da tempo richiesti dai consumatori. Le piccole auto, pratiche e a basse emissioni, stanno scomparendo dal mercato, sostituite da veicoli più grandi e costosi.
È cruciale che l'industria automobilistica italiana si unisca, rispondendo a questi cambiamenti con una strategia chiara e a lungo termine. L'Europa, con le sue capacità tecnologiche e industriali, può ancora guidare la trasformazione verso un futuro sostenibile, ma solo se rimanendo unita e mira a mantenere elevati standard di qualità e innovazione.
In conclusione, il futuro del settore automotive in Italia e in Europa dipende dalla nostra capacità di adattarci e innovare. È imperativo affrontare queste sfide con decisione, per non perdere ulteriormente terreno nel mercato globale.