Banco Bpm, Salvini lancia un ultimatum: «Unicredit è una banca straniera, dobbiamo fermarla!»
2024-11-25
Autore: Chiara
Il Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso forti critiche nei confronti dell’offerta pubblica di scambio presentata da Unicredit per Banco Bpm. "Vogliono ostacolare la crescita di un polo bancario italiano con Mps", ha dichiarato, sottolineando anche la sua opposizione a qualsiasi forma di concentrazione nel settore bancario. La sua affermazione è stata supportata dal Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha esortato a riflettere sull’uso del golden power: "Questa mossa non è stata concordata con il governo".
L'offerta di Unicredit supera i 10 miliardi di euro, con l’amministratore delegato, Andrea Orcel, che sostiene che l'Europa ha assoluto bisogno di banche forti per sostenere la propria economia in un momento di grande instabilità.
Con l'acquisizione di Banco Bpm, Unicredit avrebbe il controllo su circa 97 mila dipendenti, 5 mila filiali e 19 milioni di clienti, consolidando ulteriormente la sua posizione di forza nel mercato europeo. Tuttavia, la proposta ha scatenato un vivace dibattito sulla possibilità di un'ulteriore espansione delle banche straniere nel sistema bancario italiano. Mentre alcuni esperti avvertono sui rischi di una eccessiva concentrazione, altri sottolineano che una maggiore competitività potrebbe portare a una maggiore efficienza e benefici per i consumatori.
La questione si inserisce in un contesto più ampio, dove i governi europei stanno rivalutando le loro politiche bezüglich delle acquisizioni straniere, cercando di proteggere i propri interessi nazionali. In questa cornice, le azioni e le dichiarazioni dei leader politici, come quelle di Salvini e Giorgetti, possono influenzare significativamente il futuro del settore bancario italiano. Ciò potrebbe rivelarsi non solo un punto di svolta per Unicredit e Banco Bpm, ma anche un catalizzatore per ulteriori discussioni sulle regole di mercato e sulla sovranità economica in Europa.