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Beppe Sala e il suo no al nucleare: Un passo verso il potere politico?

2024-11-18

Autore: Luca

Giuseppe Sala, sindaco di Milano, ha recentemente pubblicato un articolo sul Corriere della Sera in cui espone le sue ragioni contro il ritorno dell'energia nucleare in Italia. Sorprendentemente, questo viene da un politico che in passato ha criticato la capacità di Barbara Berlusconi di discutere progetti per lo stadio di San Siro, sottolineando le sue ambizioni politiche.

Anche se le sue argomentazioni non sono avvolte da ideologie, Sala riconosce che il nucleare potrebbe contribuire all'autonomia energetica del paese, ma avverte che comporterebbe costi elevati e tempi lunghi: "Non meno di 10 anni" per la costruzione di ogni centrale. Una dichiarazione che riporta immediatamente al futuro, con la possibilità che tra dieci anni un nuovo sindaco affermi: "Ora non ha senso pensare al nucleare".

Ma perché Sala sente la necessità di esporsi su un tema così controverso e distante dai problemi quotidiani di Milano? La verità è che, più che un amore per l'ambiente, potremmo trovarci di fronte a grandi manovre politiche in corso.

Recentemente, la questione si è intensificata poiché Giorgia Meloni, durante una conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici a Baku, ha affrontato anche il tema del nucleare. I suoi riferimenti hanno suscitato il panico tra gli ambientalisti e hanno creato un’opportunità per Sala di cercare visibilità. Un momento che non può essere ignorato, considerando che anche lui, in passato, si è presentato alle elezioni con una lista di stampo ambientalista.

Allo stesso tempo, il progetto di Sala sembra essere quello di costruire un polo politico di centro che possa affiancare l’attuale leadership di Elly Schlein nel Partito Democratico, ormai in difficoltà. Sala mira a proporsi come il candidato ideale per il Centrosinistra, ma per farlo ha bisogno di dialogare con figure come Giuseppe Conte e Angelo Bonelli, che si trovano più a sinistra.

Le reazioni alla sua presa di posizione sono state inaspettatamente fredde. La sua tesi non ha trovato molto supporto, specie considerando il recente accordo sottoscritto alla COP28 per triplicare la produzione di energia nucleare in tutto il mondo, con i firmatari tra cui Stati Uniti e Regno Unito. Nazioni come la Francia continuano a investire nel nucleare come parte fondamentale della loro strategia energetica.

Inoltre, la risposta sui social media è stata di indifferenza, portando a interrogarsi se Sala stia già mirando a un futuro diverso mentre il suo mandato di sindaco è ben lontano dalla conclusione. Questo solleva interrogativi sul suo futuro impegno nella governance della città e se i cittadini milanesi si accorgeranno delle sue ambizioni politiche.