Finanze

Boeing in crisi: tagliati 17.000 posti di lavoro, la compagnia rischia perdite devastanti

2024-10-12

Autore: Chiara

Boeing si trova attualmente nel mezzo di una delle crisi più gravi della sua storia. A seguito di uno sciopero prolungato, l'azienda ha annunciato di voler ridurre il proprio personale di 17.000 unità, pari al 10% della forza lavoro globale. Le previsioni finanziarie parlano di perdite che potrebbero raggiungere i 5 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024, con il concreto rischio di un declassamento del rating creditizio.

Le conseguenze dello sciopero

Il drammatico annuncio di Boeing è parte di un piano di ristrutturazione radicato. Kelly Ortberg, il nuovo CEO, insediatosi ad agosto, ha giustificato la riduzione spiegando che l’azienda deve adattarsi alla “realtà finanziaria” attuale. Questo piano di ridimensionamento interessa non solo gli operai, ma anche dirigenti e manager, tutto in un tentativo di contenere i costi.

Lo sciopero ha coinvolto circa 33.000 lavoratori della costa ovest degli Stati Uniti, interferendo gravemente con la produzione di modelli cruciali come il 737 MAX, il 767 e il 777. Le linee di assemblaggio ferme hanno rallentato ulteriormente il recupero di Boeing, già alle prese con sfide legate alla sicurezza dei suoi aerei.

Analisti di settore hanno osservato che i licenziamenti potrebbero essere una strategia per portare i lavoratori a negoziare, spaventati dalla possibilità di perdere il lavoro definitivamente. Come sottolinea Thomas Hayes di Great Hill Capital, "Gli scioperanti senza stipendio potrebbero temere di rimanere disoccupati a lungo termine".

Boeing ha anche sporto denuncia al National Labor Relations Board, accusando il sindacato degli operai di non negoziare in buona fede, mentre il sindacato ha risposto definendo le accuse infondate.

Il rischio di un downgrade

Un'altra grande minaccia è il possibile declassamento del rating creditizio da parte delle agenzie di valutazione. L'agenzia S&P ha calcolato che lo sciopero costi a Boeing circa 1 miliardo di dollari al mese. Se la situazione non dovesse migliorare rapidamente, la compagnia potrebbe perdere il suo status di investimento di alta qualità e subire un downgrade a "junk bond", con pesanti conseguenze per la raccolta di capitali necessari. Attualmente, Boeing ha accumulato debiti per 60 miliardi di dollari e ha registrato flussi di cassa negativi di oltre 7 miliardi di dollari nella prima metà del 2024.

Per fronteggiare le difficoltà, Boeing sta esplorando opzioni per raccogliere nuovi capitali e potrebbe emettere azioni e obbligazioni convertibili, con analisi che indicano la necessità di attirare tra i 10 e i 15 miliardi di dollari.

Un ulteriore ostacolo è rappresentato dai ritardi nella consegna del nuovo 777X, un modello molto atteso, la cui consegna è stata rinviata al 2026 per problemi di certificazione.

In sintesi: una crisi senza precedenti

Le prospettive finanziarie di Boeing continuano ad essere preoccupanti. Le perdite attese di 5 miliardi di dollari nel terzo trimestre del 2024 potrebbero riflettere non solo l’impatto dello sciopero, ma anche le difficoltà nei settori chiave dell'azienda: difesa e aviazione commerciale. In effetti, il comparto della difesa ha subito perdite significative a causa di vari contrattempi, tra cui problematiche collegate al programma spaziale e il cambio ai vertici della divisione.

La situazione è senza dubbio critica, e Boeing si trova a dover affrontare un futuro incerto, mentre si sforza di trovare nuove fonti di finanziamento per rimanere a galla.