"Bruciamo Valditara": La Contestazione degli Studenti Contro il Ministro dell'Istruzione
2024-11-23
Autore: Alessandra
"Prima di raggiungere la piazza, bruciamo il ministro Valditara". Con queste parole, i collettivi studenteschi hanno dato fuoco a una fotografia del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, che è stato al centro di recenti polemiche. "Valditara pezzo di merda", hanno cantato gli attivisti davanti al Ministero dell'Istruzione, sottolineando il loro disprezzo nei confronti delle dichiarazioni del ministro. Un messaggio chiaro è apparso su uno dei cartelli: "Valditara, inchinati alle sorelle che si proteggono", una chiara critica all'inefficienza delle istituzioni nel combattere la violenza sulle donne.
Durante il corteo organizzato dal movimento "Non una di meno", in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, i manifestanti hanno esposto slogan provocatori come "La violenza sulle donne non arriva dai barconi, ma dai salotti dei mariti e dei padroni". Questi slogan indicano una forte critica alle idee del ministro, accusato di non comprendere le vere radici del problema, e di addossare la colpa all'immigrazione piuttosto che affrontare le problematiche culturali e sociali alla base della violenza di genere.
Azioni di protesta più nette sono emerse quando della vernice fucsia è stata lanciata contro la sede dell'assessorato alle Politiche sociali a Roma, e un tentativo di blitz nella sede dell'associazione Pro-vita è stato effettuato, senza successo. "Le sedi dei pro-vita si chiudono col fuoco", hanno urlato gli attivisti, sottolineando il clima di tensione che ha caratterizzato l'evento.
Non mancano però le voci a favore della protesta. L'onorevole Luana Zanella di Avs ha giustificato le azioni, affermando che il ministro dovrebbe confrontarsi con i movimenti e le piazze, specialmente dopo dichiarazioni ritenute offensive riguardanti femminicidi e violenze sulle donne. "Cosa si aspettava? Un ripensamento da parte delle donne?", si è chiesta.
Dall'altra parte, la dirigente scolastica del liceo Montessori, Anna Maria De Luca, ha espresso preoccupazione: "Come possiamo insegnare ai ragazzi se le loro madri bruciano la foto del ministro davanti al Ministero?". Questo gesto, per lei, è emblematico dei problemi attuali nelle scuole.
Le reazioni non si sono fatte attendere. L'onorevole Giorgia Latini, della Lega, ha condannato quanto accaduto al corteo, mettendo in evidenza la necessità di unirsi contro la violenza di genere, piuttosto che alimentare divisioni politiche. "Esprimiamo solidarietà al ministro, e non ci fermeremo di fronte a gesti intimidatori", ha dichiarato.
In un contesto ricco di tensioni politiche e sociali, questo evento si inserisce in un clima di crescente attivismo, con le donne giovani in prima linea per rivendicare i propri diritti e chiedere un cambiamento reale nella società. Il canto e le performance delle attiviste, che hanno imitato gesti simbolici di proteste globali, hanno messo in evidenza la determinazione di un movimento che non sembra intenzionato a fermarsi.