Un episodio sconcertante ha avuto luogo il 7 ottobre in una scuola superiore di Cagliari-Pirri. Un ragazzo di 15 anni, ripreso da un insegnante per l'uso inappropriato del cellulare durante la lezione, ha reagito in modo violento lanciando un banco singolo verso un assistente tecnico di laboratorio. La situazione è rapidamente degenerata quando, in un accesso di rabbia, ha scagliato una sedia contro una docente, colpendola alla testa e causando una lieve ferita.

Dopo l’incidente, la professoressa è stata trasportata all'ospedale Brotzu, dove ha ricevuto le cure necessarie ed è stata dimessa con alcuni giorni di prognosi. Nonostante la gravità della situazione, la docente non ha ancora sporto denuncia contro lo studente, un aspetto che solleva interrogativi sulla gestione della violenza nelle scuole.

Fonti vicine alla vicenda rivelano che, dopo aver lanciato il banco e la sedia, il giovane è fuggito dall’aula inseguito da altri insegnanti e collaboratori scolastici, ai quali ha rivolto insulti e minacce. Questa escalation di violenza ha messo in evidenza non solo le difficoltà gestionali all'interno dell'istituto, ma anche l'allarmante livello di aggressività tra i giovani.

L’accaduto è stato prontamente segnalato dal provveditore scolastico al ministero dell'Istruzione, e ci si aspetta che vengano prese misure appropriate per affrontare la situazione e garantire la sicurezza all'interno delle aule. La comunità scolastica si interroga ora su come prevenire episodi simili in futuro e su quali siano le responsabilità delle istituzioni nell’assicurare un ambiente di apprendimento sereno e rispettoso. Speriamo che incidenti come questo siano solo un campanello d'allarme per un cambiamento necessario nell'approccio educativo.