Captagon: la droga che sostiene Hezbollah e i regimi autoritari
2024-11-20
Autore: Marco
La storia del Captagon, una sostanza psicotropa che ha guadagnato notorietà nel traffico illegale, inizia nel 1961 quando la Degussa Pharma Gruppe tedesca lo sviluppò come alternativa all'anfetamina per trattare la stanchezza e i disturbi del comportamento. Tuttavia, negli anni '80 la comunità medica scoprì i suoi effetti collaterali, come la dipendenza e i disturbi mentali, portando al suo bando a livello globale. Nonostante la proibizione, la produzione illegale è continuata, in particolare nell'Europa orientale e in Medio Oriente, dove ha preso piede a partire dal 2011. Spesso definita "la droga della jihad" o "la cocaina dei poveri", il Captagon è apprezzata per la sua capacità di aumentare la concentrazione e ridurre il sonno e la fame, fattori che spiegano la sua popolarità tra i combattenti.
Dove si produce?
Negli anni '90 e nei primi anni 2000, i Balcani e la Turchia erano i principali centri di produzione e traffico. La valle della Bekaa, controllata da Hezbollah, è divenuta un importante punto di produzione a metà degli anni 2000. Con l'ingresso di Hezbollah nel conflitto siriano a sostegno del regime di Assad nel 2013, gli impianti di produzione del Captagon si sono spostati verso le roccaforti del regime. La produzione è relativamente semplice e avviene in strutture adatte, come appartamenti e laboratori mobili, utilizzando ingredienti facilmente reperibili. Oggi, secondo l'UNODC, Siria e Libano rappresentano i principali produttori di Captagon.
La droga dei miliziani e gli effetti psicologici
La diffusione del Captagon in ambito militare è documentata fin dal 2011. Alcuni manifestanti durante le Primavere Arabe hanno testimoniato di aver ricevuto la sostanza dagli organizzatori per energizzare le proteste. I legami tra Captagon e atti terroristici, come quelli del Bataclan, sono stati spesso riportati dai media, ma studi successivi hanno contestato queste affermazioni. Ad esempio, le autopsie sui terroristi di Parigi non hanno rivelato l'uso di droghe o alcol prima degli attacchi. Nonostante ciò, Captagon è ampiamente stigmatizzato come "droga dei terroristi", alimentando un mercato nero che prospera al di là dei conflitti.
I prezzi e il profitto del traffico
Il costo di produzione di una compressa è di circa 1 dollaro, ma il prezzo di vendita può lievitare a 14-20 dollari, generando profitto elevato e attirando l'attenzione del regime siriano e dei suoi alleati. L'uso del Captagon è diffuso tra le classi benestanti dei paesi del Golfo. Il regime di Assad vede nel traffico di Captagon una strategia per migliorare le relazioni politiche e ottenere aiuti finanziari, cruciali per la sua legittimità e per la ricostruzione post-bellica.
L'impatto economico sulla Siria
È difficile calcolare le esatte entrate del regime derivanti dal Captagon. Alcune stime parlano di 5,7 miliardi di dollari nel 2021, mentre altre fonti parlano di 30 miliardi. Questa cifra è particolarmente significativa se paragonata al prodotto interno lordo della Siria, che nel 2021 era di 8,9 miliardi, in netto calo rispetto ai 60 miliardi del 2010. Ciò dimostra quanto il commercio di Captagon sia diventato essenziale per l'economia siriana, avvicinando le sue dimensioni a quelle dei cartelli messicani.
Le rotte di traffico
La maggior parte del Captagon prodotto in Siria viene esportato principalmente attraverso il porto fittizio di Latakia, per poi raggiungere la penisola arabica, dove i mercati di consumo sono più aperti. Le indagini hanno mostrato che, sebbene l'Europa non segnali elevati consumi di questa sostanza, le rotte di traffico sono attive e lucrative. Nel 2020, per esempio, una spedizione di 14 tonnellate di Captagon è stata confiscata in Italia, legata a Samer Kamal al-Assad, un uomo d'affari siriano strettamente connesso al regime.
Il ruolo di Hezbollah e le pressioni internazionali
Il 16 ottobre scorso, il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha inserito nella black list individui e società legati a Hezbollah, che beneficiano del traffico di Captagon. Sebbene Hezbollah non controlli direttamente la produzione, esercita un'influenza significativa attraverso contratti e protezioni alle famiglie produttrici. Hassan Muhammad Daqou, noto come il "Re del Captagon", ha costruito un impero commerciale che evidenzia i legami tra il traffico di droga e l'elite politica libanese. Di fronte a sanzioni e pressioni internazionali, inclusa la legge Caesar sulla Siria, il regime di Assad è riluttante ad abbandonare questa industria fiorente, ancor più che l'ecosistema di produzione coinvolge attori al di fuori del suo controllo diretto, rendendo complicato un cambiamento significativo nel panorama del traffico di Captagon.