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Cento giorni di Fonseca al Milan: cosa abbiamo appreso dal suo approccio

2024-10-15

Autore: Maria

Cento giorni. Un periodo breve ma denso di significato. Paulo Fonseca ha avuto la sua opportunità al Milan e ha già fatto parlare di sé con atti controversi e scelte audaci. Dal giorno del raduno, l'8 luglio, fino al 15 ottobre, i risultati parlano di 3 vittorie, 2 pareggi e 4 sconfitte, con l'uso di ben 25 giocatori e il rischio concreto di un esonero in vista. Cosa si può dire su questo periodo? Ecco un'analisi completa.

L'approccio di Fonseca

Fonseca è stato scelto non solo per le sue capacità tecniche, ma anche per la sua attitudine a collaborare con la società. Alcuni critici lo chiamano uno "yes man", ma durante i suoi primi 100 giorni ha dimostrato di avere un certo carattere. Un momento significativo è avvenuto durante la presentazione di Fofana, quando Ibrahimovic ha dichiarato che il mercato era "chiuso". Fonseca non ha affatto gradito e ha fatto capire alla dirigenza che certe affermazioni non gli aggradavano. Questo ci mostra che, sebbene possa apparire accondiscendente, non ha timore di esprimere le sue opinioni.

Decisioni forti e coerenza

Un allenatore deve saper gestire non solo le vittorie, ma anche la disciplina all'interno dello spogliatoio. Fonseca ha dimostrato questo lasciando fuori Theo Hernandez e Rafael Leao nella partita contro la Lazio, colpevoli di un atteggiamento inadeguato contro il Parma. Decidere di escludere due titolari rimarca il suo approccio rigoroso e la volontà di stabilire un certo standard di comportamento. La vera sfida, ora, è mantenere il controllo e farlo senza compromettere lo spirito di squadra.

Innovazioni tattiche

Il suo Milan ha alternato alti e bassi, con una chiara evoluzione nelle idee calcistiche. Fonseca ha iniziato con un gioco aggressivo e possesso palla, desiderando costruire una "squadra dominante". Tuttavia, a seguito di prestazioni deludenti, ha dovuto adottare un approccio più prudente. Una delle più grandi sorprese è stata l'adozione del 4-2-3-1, con Morata in un ruolo inedito come trequartista. Questa mossa ha avuto successo, soprattutto nel derby contro l'Inter, portando una vittoria fondamentale.

Rapporti con i giocatori

Sul fronte dei rapporti individuali, Fonseca ha trovato buone sinergie con giocatori come Pulisic e Gabbia, portando quest'ultimo da riserva a titolare. Fofana è già diventato un pilastro della sua formazione. Tuttavia, ha avuto difficoltà con Theo, che ha visto diminuire il proprio ruolo, e con Loftus-Cheek, che è passato da titolare a riserva. La situazione di Leao resta da monitorare, visto il suo passato tumultuoso e le recenti polemiche.

Comunicazione e spogliatoio

A differenza di altri allenatori meno comunicativi, Fonseca è molto esplicativo. Durante le conferenze stampa, condivide le sue idee e strategie apertamente, un aspetto che i tifosi apprezzano. La sua residenza sul lago di Como contrasta con quella di Pioli, che viveva in centro a Milano, simbolizzando una scelta stilistica e personale differente. Fonseca ha introdotto un'idea innovativa di spogliatoio, stabilendo cinque capitani per ampliare la leadership e fornire supporto ai giocatori. Questo approccio rivoluzionario ma anche misurato potrebbe rivelarsi vincente.

Conclusioni

Cento giorni sono solo l'inizio di un lungo percorso, e il futuro di Fonseca al Milan dipenderà dalla sua capacità di costruire una squadra coesa e competitiva. Sarà interessante osservare come si svilupperanno le sue idee e come i giocatori reggeranno le pressioni del campo. Alla fine, solo il tempo dirà se Fonseca sarà in grado di portare il Milan verso nuove vette di successo.