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Centri per Migranti in Albania Finalmente Pronti: Apertura Attesa a Breve!

2024-10-10

Autore: Matteo

Dopo un lungo e complicato iter, i centri per migranti in Albania sono pronti per l'apertura, prevista entro una settimana. Originariamente, i centri avrebbero dovuto essere inaugurati il 20 maggio, ma ci sono voluti cinque mesi in più a causa di vari ostacoli nella preparazione del sito di Gjader.

Il ministero dell'Interno italiano ha confermato ieri la consegna dell'area, dopo intensi lavori di urbanizzazione svolti dai militari del Genio italiano. I nuovi impianti si trovano a venti chilometri più a dentro rispetto al porto di Schengjin, dove un hotspot è stato allestito per identificare i migranti soccorsi in mare. Qui, verranno eseguite le procedure di accoglienza, trasferendo i richiedenti asilo a Gjader.

Nel centro di Gjader sono state create tre strutture distintive: un centro per il trattenimento di richiedenti asilo con 880 posti disponibili, un Centro di Permanenza per i Rimpatri (Cpr) con 144 posti, e un penitenziario con 20 posti. Questo complesso è stato ricavato da un ex sito dell'Aeronautica albanese, ora ristrutturato per garantire adeguati standard di sicurezza, con muri di cinta, telecamere e forze di polizia italiane a garantire l'ordine.

Un aspetto fondamentale del progetto sarà la presenza di personale dell'Unhcr, che vigilerà sul rispetto dei diritti dei rifugiati, assicurando che le procedure di asilo siano trattate con la giusta attenzione e rispetto. Le domande di asilo verranno gestite in un massimo di quattro settimane, con collegamenti in videoconferenza programmati con il tribunale di Roma per monitorare le udienze di convalida del trattenimento.

Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo alla validazione dei provvedimenti di trattenimento; finora solo una piccola percentuale di questi è stata convalidata dai magistrati italiani. Nonostante le criticità, il governo italiano esprime ottimismo riguardo a questo esperimento innovativo, che mira a gestire le richieste di asilo sotto la giurisdizione italiana ma nel contesto di un Paese terzo.

Il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, ha anche sottolineato l'interesse di altri 15 Paesi europei, che stanno osservando attentamente il modello italiano, in quanto si differenzia da quello inglese in Ruanda.

L'intento principale di questa iniziativa è di dissuadere i migranti dal partire per l'Italia, consapevoli del rischio di essere riassegnati in Albania. Sarà interessante vedere l'impatto di tale misura sui flussi migratori verso l'Europa e come questo possa influenzare le politiche migratorie dei vari Stati membri.