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Cincsor: il borgo trasformatosi in un paradiso accogliente in Transilvania

2024-12-24

Autore: Maria

Tra le affascinanti colline della Transilvania, emerge Cincsor, un piccolo villaggio che sta vivendo una vera e propria rinascita grazie al turismo. Questo angolo remoto, un tempo dimenticato, sta ora diventando una meta straordinaria, dove l’antica tradizione sassone si fonde con l'ospitalità moderna, creando un albergo diffuso che rapisce ogni visitatore con il suo charme senza tempo.

Carmen Schuster, una coraggiosa pioniera della rinascita di Cincsor, lasciò la Romania per la Germania Ovest, in cerca di migliori opportunità. Ma un evento della vita la riportò nel suo paese d'origine, dove scoprì il suo amore per le radici culturali e la sua missione di salvare il villaggio della sua infanzia.

Discendente degli storici sassoni, Schuster si è impegnata a restaurare case che raccontano storie di un passato ricco di cultura. Insieme al marito Michael Lisske, ha dedicato oltre dieci anni a trasformare il cuore di Cincsor in un luogo accogliente, dove ogni casa è diventata una guesthouse, accogliendo visitatori da ogni angolo del pianeta, desiderosi di immergersi nella bellezza del patrimonio locale.

La rinascita del borgo è stata anche possibile grazie all’impegno della comunità. La chiesa protestante, simbolo centrale del villaggio, continua a ospitare le funzioni religiose tra i pochi parrocchiani rimasti. L'atmosfera che avvolge questo luogo è intrisa di storia; prima della Seconda Guerra Mondiale, oltre 300.000 sassoni abitavano la Romania, ma oggi solo circa 10.000 sono rimasti. I loro legami, un tempo forti, sono stati erosi dall'emigrazione e dalla persecuzione sotto il regime comunista.

Eppure, anche se gran parte della comunità è scomparsa, Cincsor conserva una magia autentica. Le sue chiese fortificate sono state dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, testimoni silenziosi di un passato eroico. Michael Lisske racconta come i sassoni fortificarono le loro chiese nel XV secolo per difendersi da attacchi, riflettendo sul fatto che non godevano della protezione regale, nonostante le promesse dei re ungheresi.

Il lavoro di Schuster e Lisske ha innescato una vera rivoluzione: le guesthouse sono diventate la principale fonte di occupazione del villaggio. Tra loro, Ramona Amariei, una cameriera e sarta rom, ha trovato in questa iniziativa inclusiva una nuova opportunità. "Qui non esiste discriminazione," afferma, testimoniando lo spirito di coesione che permea Cincsor.

Inoltre, il chef del villaggio, Adrian Boscu, sta reinterpretando antiche ricette sassoni con un tocco di creatività contemporanea, contribuendo così a riportare in vita tradizioni culinarie altrimenti destinate a scomparire. La diffusione delle guesthouse sta ispirando altri villaggi della regione a intraprendere simili progetti di recupero, favorendo un rilancio economico.

“L’idea di riqualificare i propri patrimoni sta prendendo piede,” afferma Schuster, osservando come molti abbiano già iniziato a ristrutturare le proprie abitazioni storiche. Un esempio significativo è rappresentato da Nicolas Mioque, tornato dalla Francia dopo 57 anni, che ha ristrutturato una casa vicina e dichiara: "Senza il lavoro di Carmen e Michael, Cincsor sarebbe un luogo triste.”

Cincsor non è solo un luogo da visitare, ma un esempio luminoso di come la passione e l'impegno possano riportare in vita comunità un tempo dimenticate. Chiunque visiti questo borgo può ora immergersi nella sua storia e contribuire a un futuro luminoso e sostenibile.