Salvatore Aldobrandi, un pizzaiolo e ristoratore di 75 anni originario di San Sosti (Cosenza) e residente a Sanremo, è stato condannato all'ergastolo per l'omicidio di Sargonia Dankha, una giovane di 21 anni di origini irachene e naturalizzata svedese, scomparsa misteriosamente il 13 novembre 1995 a Linköping, in Svezia. La sentenza è stata emessa dal presidente della Corte di Assise di Imperia, Carlo Alberto Indellicati, dopo un intenso weekend di camera di consiglio.

Il caso, che rimase irrisolto per quasi tre decenni, è stato riaperto grazie a nuove prove raccolte da investigatori svedesi e italiani. Aldobrandi è stato accusato di omicidio volontario aggravato da motivi abbietti, e la Corte ha riconosciuto la gravità del crimine commesso contro la giovane donna. Durante il processo sono emerse informazioni inquietanti sul passato di Aldobrandi e sui suoi legami con la comunità locale, rivelando un quadro sempre più oscuro.

Il caso di Sargonia Dankha ha suscitato grande interesse mediatico e una forte mobilitazione da parte della società civile, che ha chiesto giustizia per la vittima e verità sulla sua scomparsa. La condanna di Aldobrandi segna una svolta significativa in questa drammatica vicenda, portando finalmente un po' di luce su un episodio che ha segnato la comunità di Linköping e attirato l'attenzione di tutti gli appassionati di gialli e misteri irrisolti. E ora, la domanda che tutti si pongono è: quali saranno le conseguenze per il ristoratore e quali ulteriori dettagli emergeranno sul suo oscuro passato?