
Conviene davvero la pensione italiana all’estero? Analisi dei dati in calo
2025-04-03
Autore: Maria
Negli ultimi anni, molti italiani in pensione avevano considerato l’idea di trasferirsi in un altro Paese europeo come una soluzione vantaggiosa per godersi la propria vecchiaia. Tuttavia, le circostanze stanno cambiando. Secondo uno studio condotto dall’Acli in collaborazione con l’Università di Camerino e l’Inps, solo il 2,2% degli assegni previdenziali italiani viene inviato all’estero, con una prevalenza di donne (52,3%), spesso in coppia e ancora in buona salute. Questa generazione di pensionati, che un tempo era più propensa all'espatrio, sembra ora ricredersi.
Dove si trasferiscono i pensionati italiani?
In passato, alcune nazioni avevano attratto un gran numero di pensionati grazie a vantaggi fiscali, costi contenuti e un clima favorevole. Paesi come l'Albania, Malta e il Portogallo erano diventati simboli di una vita serena lontano dall'Italia. Tuttavia, il fascino iniziale ha cominciato a svanire: i costi nei cosiddetti paradisi low cost sono aumentati e l’accesso alle cure sanitarie si è fatto più complesso, complicato da polizze assicurative sempre più onerose. Le partenze, che un tempo erano in ascesa, ora mostrano un netto rallentamento.
Aumento della difficoltà e calo dei numeri
Il rientro dei pensionati in Italia è influenzato non solo dalla mancanza di incentivi, ma anche da una serie di fattori: le promesse fiscali non mantenute e un mondo esterno che appare meno ospitale. Nel 2020, i pensionati italiani all’estero erano circa 300mila; oggi sono scesi a 274mila, un segnale preoccupante per la situazione. Contemporaneamente, l'Italia sta cercando di attrarre chi ha maturato pensioni all'estero, offrendo una tassazione ridotta del 7% per coloro che decidono di stabilirsi nel sud del Paese per 10 anni.
L'importo medio della pensione all'estero resta relativamente basso, con una media di 437 euro lordi al mese, che varia secondo l’anzianità del pensionato. I dati parlano chiaro: chi è nato in Italia percepisce mediamente 444 euro, mentre i pensionati di origine estera solo 420 euro.
Le destinazioni più popolari per le pensioni italiane e il ruolo delle famiglie
Le nazioni con il maggior numero di trasferimenti previdenziali dall’Inps includono: - Germania (circa 35.000); - Svizzera (oltre 33.000); - Canada (più di 26.000); - Australia (oltre 20.000); - Francia (oltre 20.000). Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, sottolinea che la questione non è più solo una curiosità statistica, ma un fenomeno di rilevanza crescente che svela un malessere economico profondo. La crisi non riguarda solo i pensionati: anche i giovani italiani fuggono all’estero in cerca di migliori opportunità, trascinando con sé le famiglie, il che aggrava il problema demografico del Paese.
Il ciclo negativo si alimenta di salari insufficienti, pensioni basse e, conseguentemente, l'abbandono definitivo della propria terra.
Decidere di tornare in patria è complesso
Alcuni pensionati, dopo aver vissuto all'estero, si trovano a fronteggiare le difficoltà non previste: la fine delle agevolazioni fiscali, la mancanza di supporti familiari e, talvolta, eventi personali come lutti o la nostalgia dei figli e nipoti possono spingere verso il ritorno in Italia. La vita all’estero, che inizialmente sembrava una fuga dal quotidiano italiano, si rivela, in certi casi, una scelta dolorosa e complessa.