Salute

Covid, l'allerta per la nuova variante Xec: scopri i sintomi e i rischi!

2024-10-07

Autore: Francesco

A ottobre, una nuova sottovariante del coronavirus, denominata "Xec", sta conquistando rapidamente terreno, in particolare negli Stati Uniti. Questa variante, altamente trasmissibile, è già stata identificata in Italia fin dallo scorso luglio, e secondo gli esperti potrebbe diventare il ceppo prevalente durante la prossima stagione invernale. Sebbene non sembri causare malattie gravi nelle persone sane, la sua diffusione rappresenta una seria preoccupazione per le categorie più vulnerabili.

Xec è scientificamente una variante ricombinante, un incrocio tra le sottovarianti Omicron KP.3.3 e KS.1.1. Identificata per la prima volta nel giugno scorso a Berlino, attualmente è responsabile di una percentuale crescente di infezioni negli Stati Uniti, dove è già diventata la quinta variante più diffusa. Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, il Covid è in risalita anche a causa della ripresa dell'attività scolastica.

In arrivo la nuova ondata di contagi

Con l’arrivo del freddo, ci si prepara a una nuova ondata di contagi, alimentata proprio da questa variante ricombinante. Si prevede che le sue manifestazioni cliniche possano sembrare simili a quelle dell'influenza, rendendo difficile la distinzione tra le due malattie. Pertanto, è fondamentale che gli anziani e i soggetti fragili eseguano il tampone per garantire una corretta diagnosi e per ricevere le terapie appropriate.

Situazione attuale dei contagi in Italia

Nell'ultima settimana, i casi di coronavirus in Italia sono aumentati, con 13.073 nuovi contagi registrati rispetto agli 11.164 della settimana precedente. Anche i tamponi eseguiti sono aumentati, portando a un tasso di positività attuale del 13,8%. Ottantaquattro decessi sono stati registrati, un numero in calo rispetto ai 112 della settimana precedente. La sorveglianza integrata dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS) mostra un aumento dell'incidenza settimanale, in particolare in Veneto, che ha registrato i tassi più elevati.

Fenomeno di reinfezione e colpisce maggiormente gli anziani

La variante Xec sta crescendo in Italia, con un'incidenza settimanale stabile nelle diverse fasce d'età e un’età mediana di diagnosi di 60 anni. Il tasso di reinfezioni è del 49%. I dati evidenziano anche un maggior rischio di ospedalizzazione tra i più anziani, con tassi significativi nelle fasce sopra gli 80 anni.

Sintomi della variante Xec

I sintomi associati a Xec rimangono simili a quelli conosciuti del Covid-19: febbre, dolori muscolari, stanchezza, tosse e mal di gola. Gli asintomatici continuano a costituire un pericolo per le persone vulnerabili, poiché spesso non si sottopongono ai test. Questo è particolarmente preoccupante, considerando il ritorno dei casi.

Vaccinazione: fondamentale per la prevenzione

L'unica vera protezione contro la variante Xec rimane la vaccinazione. I vaccini di Pfizer e Moderna aggiornati possono offrire una protezione significativa, anche se non totale. È cruciale che le persone ad alto rischio si vaccino per prevenire forme gravi della malattia, e per prevenire la sindrome del Long Covid, che può portare a sintomi persistenti difficili da gestire. Gli esperti sottolineano che è essenziale fare la vaccinazione per garantire la sicurezza propria e quella degli altri.