Criptovalute, la Lega propone di annullare l'aumento al 42% delle plusvalenze: pesa su investitori e mercato
2024-11-11
Autore: Luca
Con il Bitcoin che ha superato la soglia degli 82mila dollari, la Lega ha rapidamente messo in campo un emendamento chiave pochi giorni dopo l'approvazione del ddl di Bilancio. Questo emendamento, a prima firma del deputato Giulio Centemero, propone di annullare il drammatico aumento dell'aliquota sulle plusvalenze da criptovalute, che passerebbe dal 26% al 42%. Inoltre, viene proposta l'istituzione di un tavolo permanente che coinvolga le associazioni dei prestatori di servizi di cripto-attività, servizi di asset virtuali e associazioni dei consumatori.
La Lega non è nuova ad attivare modifiche significative su questo tema e ha presentato ulteriori due emendamenti. Uno mira a ridurre l'aliquota topica dal 42% al 28% accompagnato da un tavolo permanente, mentre l'altro propone di eliminare la soglia di esenzione di 2mila euro per le plusvalenze sulle criptovalute, mirando a un regime fiscale più favorevole per i piccoli investitori.
Si stima che l'emendamento per annullare l'aumento al 42% costerebbe circa 16,7 milioni annui a partire dal 2025, finanziato dalla riduzione del fondo speciale di parte corrente del Programma 'Fondi di riserva e speciali'. L’opzione per la riduzione dell’aliquota al 28%, anche essa proposta per il 2025, ha un costo di 14,7 milioni.
L'interesse della Lega verso il settore delle criptovalute è indicativo di un cambio di passo nelle politiche fiscali italiane, specialmente in un periodo in cui gli investimenti in cripto-attività sono in crescita esponenziale a livello globale e stanno attirando sempre più attenzione. La posizione di Centemero è chiara: "Noi lavoriamo con Musk e sosteniamo Trump e la loro posizione è chiara", evidenziando il collegamento fra le politiche fiscali europee e le scelte strategiche globali fatta da attori di rilievo nel mondo tecnologico e finanziario.
Questa mossa potrebbe non solo favorire gli investitori nazionali, ma anche attrarre capitali dall'estero, contribuendo a posizionare l'Italia come un hub di innovazione per le criptovalute in Europa. Resta però da vedere come si svilupperanno le votazioni in Parlamento e quali ripercussioni avrà questa riforma sulla popolazione e sul mercato.
Osservatori e investitori aspettano con ansia i prossimi sviluppi.