Crisi dell'auto: licenziamenti a valanga nell'indotto Stellantis
2024-12-06
Autore: Maria
La crisi che sta colpendo il settore automotive in Italia si fa sentire in modo drammatico.
Trasnova, un'importante azienda di logistica, ha annunciato un licenziamento collettivo per 97 lavoratori che operano negli stabilimenti Stellantis di Pomigliano d'Arco, Mirafiori, Piedimonte San Germano e Melfi.
Questa decisione è stata presa a causa della decisione di Stellantis di terminare tutti i contratti in corso dal 31 dicembre, un'azione che ha allarmato i sindacati e i lavoratori del settore.
A Pomigliano d'Arco, 54 lavoratori di Trasnova sono già stati colpiti dagli esuberi, e per protestare contro queste misure drastiche, i lavoratori hanno bloccato l'ingresso delle merci nella fabbrica, causando un fermo delle produzioni significative.
Trasnova, che ha sede nella provincia di Frosinone, ha assunto recentemente compiti di logistica per lo spostamento delle auto prodotte, operando anche tramite subappaltatori.
Si stima che in totale circa 295 lavoratori rischiano di perdere il lavoro entro la fine dell'anno, includendo i dipendenti di Logitech e Teknoservice coinvolti nel subappalto.
Nel tentativo di contenere gli esuberi, Stellantis ha avviato una strategia per riportare all'interno della propria attività alcune operazioni precedentemente esternalizzate, ma ciò ha sollevato critiche per come le conseguenze di tali decisioni ricadono sui fornitori e sulle piccole aziende dell'indotto.
La situazione è ulteriormente aggravata dalla crisi di Stanadyne, un'azienda controllata da un gruppo statunitense, che ha recentemente annunciato la messa in liquidazione, mettendo a rischio oltre 100 posti di lavoro.
I sindacati, in particolare la Fiom-Cgil, hanno fatto appello al governo affinché prenda provvedimenti urgenti per proteggere l'indotto e occupazione, esortando il presidente del Consiglio a convocare Stellantis per rivedere le attuali strategie operative.
"Dobbiamo agire prima che sia troppo tardi. La situazione è insostenibile e i lavoratori non possono più essere lasciati sole", ha proclamato un rappresentante sindacale.
La crisi del settore non solo mina la stabilità lavorativa, ma rappresenta anche una preoccupazione per l'intera economia italiana, che dipende fortemente dalla produzione e dall'innovazione nel campo automobilistico.
Se il governo non interviene con misure efficaci, ci si aspetta un ondata di disoccupazione che potrebbe colpire innumerevoli famiglie e comunità.
I prossimi sviluppi saranno fondamentali per determinare il futuro del settore e della forza lavoro italiana.