Poco prima del Natale, il governo russo ha annunciato un drastico divieto sul mining di criptovalute in dieci regioni del Paese per un periodo di sei anni. Questa decisione è stata presa in risposta ai crescenti tassi di consumo energetico associati a questa attività, che sono stati monitorati attentamente, soprattutto da quando la legalizzazione del mining è avvenuta il 1° novembre 2023.

Il mining, che implica la verifica delle transazioni e la generazione di nuovi blocchi sulla blockchain, ha un impatto energetico considerevole. Negli Stati Uniti, per esempio, il mining di criptovalute rappresenta già circa il 2,5% del consumo energetico totale. Il divieto in Russia entrerà in vigore a gennaio e durerà fino al 15 marzo 2031, ma non si escludono potenziali revoche temporanee o modifiche limitarie, specialmente in quelle regioni direttamente coinvolte nel conflitto con l'Ucraina, come Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson.

Inoltre, esiste la possibilità che il divieto si estenda ad altre aree del Paese, in base all’andamento della domanda energetica.

La relazione tra la Russia e il mondo delle criptovalute è stata sempre complessa e contraddittoria. Nel 2022, la Russia ha anche imposto un divieto sull'uso delle criptovalute come moneta legale, mentre continua a permettere i pagamenti transfrontalieri. Molti esperti interpretano questo come una strategia per eludere le sanzioni internazionali in seguito all'invasione dell'Ucraina.

Tuttavia, la Russia non è l'unica nazione ad adottare misure severe contro il mining di criptovalute. Nel 2022, il Kosovo ha dichiarato illegale il mining per preservare le risorse energetiche in un periodo di crisi, e l'Angola ha seguito l'esempio nel aprile di quest’anno. Anche paesi come l'Islanda e la Norvegia stanno adottando un approccio più moderato, imponendo severe regolamentazioni sul settore.

Queste azioni potrebbero avere ripercussioni significative sull'industria globale delle criptovalute e sull’ecosistema energetico, cambiando le dinamiche del mercato e influenzando gli investimenti futuri. È interessante osservare come la comunità internazionale reagirà a questo ennesimo giro di vite sul mining!