Finanze

Crolla il fashion retail in Italia: chiusi 18 negozi al giorno!

2025-03-25

Autore: Maria

La situazione del fashion retail in Italia è a dir poco allarmante. Secondo un report della Federazione Moda Italia-Confcommercio, la crisi si aggrava costantemente, con ben 18 negozi di moda e abbigliamento che abbassano le serrande ogni giorno. Negli ultimi cinque anni, il settore ha sofferto perdendo oltre 23mila attività commerciali e più di 35mila posti di lavoro, un dato in netto peggioramento rispetto al passato recente.

Durante un consiglio tenutosi a Courmayeur, l'associazione ha analizzato lo stato dell'industria della moda, delineando le sfide attuali. Dopo un 2024 contrassegnato da un calo medio del 4,2% rispetto all’anno precedente, anche i saldi invernali del 2025 hanno evidenziato una mancanza di segni positivi. Infatti, si è registrata una flessione del 5,5% rispetto ai saldi del 2024, e la ricerca ha rivelato che sei imprese su dieci hanno subito una contrazione delle vendite.

"Il retail della moda deve affrontare sfide enormi," ha dichiarato Giulio Felloni, presidente dell'associazione. Durante l'incontro, si è discusso dell'importanza dell'innovazione e della resilienza, nonché del fenomeno dello shopping tourism, incentivato dalla recente riduzione della soglia per gli acquisti esenti da tasse, da 154,96 euro a 70 euro. Questa iniziativa, richiesta dalla Federazione Moda Italia e Confcommercio, avrà un impatto significativo nel primo anno dalla sua attuazione, il 1° febbraio 2024.

I dati di Global Blue mostrano un incremento significativo delle transazioni, con un aumento del 54% e un incremento della spesa del 12%. Questo si traduce in 500mila nuovi acquirenti che hanno speso tra 70 e 155 euro, specialmente nelle città di Milano, Roma, Firenze e Venezia, ma anche in località come Catania (+73%), Como (+69%) e Amalfi (+65%).

Tuttavia, questi dati positivi non riescono a compensare il raffreddamento dei consumi interni, con una riduzione di oltre il 10% in cinque anni delle spese familiari nel settore moda. Felloni ha avvertito che le politiche commerciali aggressive dei fornitori, inclusi e-commerce, outlet e vendite private, stanno creando una competizione sleale, minando la stabilità del mercato.

Crescente è la preoccupazione per la desertificazione commerciale, e i rischi per l'intera filiera della moda made in Italy. “Se i consumi interni continuano a calare e i negozi chiudono, ci si deve interrogare su chi avrà il coraggio di investire nuovamente nell'ordine di nuove produzioni," ha affermato Felloni.

La Lombardia, in particolare, non sembra essere esente da questi problemi. Nel giro di dodici anni, il numero totale di negozi è diminuito del 24%. I centri storici hanno subito un decremento del 27,5%, con 1.365 chiusure. I dati dell'Osservatorio sulla demografia d’impresa nelle città italiane, realizzato dall’ufficio studi di Confcommercio in collaborazione con il Centro Studi Guglielmo Tagliacarne, mostrano una situazione preoccupante in molte città lombarde, come Bergamo, Brescia e Monza.

La crisi nel settore del fashion retail è un campanello d'allarme per l'intera economia italiana: senza interventi adeguati, l'industria della moda rischia di essere ridimensionata ulteriormente.