Finanze

Crolla l'Italia dei robot: domanda in picchiata del 35%! Scopri le cause e le soluzioni

2024-12-11

Autore: Matteo

Negli ultimi anni, l'industria dei robot in Italia ha subito un pesante arretramento, con un calo della domanda che ha raggiunto il -35%. Questo significativo passo indietro ha riportato il mercato a livelli che risalgono al 2016, un dato allarmante per un settore cruciale come quello delle macchine utensili. Il 2024 si preannuncia come un anno da dimenticare, con un calo dei consumi di robot del -34,8% che coinvolge sia le consegne delle aziende italiane che gli importatori, portando a un drastico ridimensionamento della produzione di oltre l'11%.

Nonostante questo panorama cupo, una lieve crescita delle esportazioni (+6,3%) ha fornito una parziale boccata d'ossigeno, raggiungendo un record di 4,5 miliardi di euro. Tuttavia, le proiezioni dell'ufficio studi di Ucimu mostrano una revisione al ribasso, influenzata dall'andamento generale degli investimenti nazionali nei macchinari, che sono scesi del -6,2% secondo i dati Istat del terzo trimestre. Questo è ulteriormente aggravato dai ritardi legati alla Transizione 5.0, un'iniziativa fondamentale per il rinnovamento del settore.

Riccardo Rosa, presidente di Ucimu, ha dichiarato: "Se è vero che il ritmo di crescita del biennio passato non era sostenibile, ora il valore del mercato italiano è profondamente diminuito. È necessario intervenire in modo deciso per invertire questa tendenza". Le complicazioni legate alla Transizione 5.0 hanno prodotto un accesso limitato alle misure previste, con solo il 3% di crediti d'imposta effettivamente prenotati su un totale di 6,24 miliardi disponibili.

Per tentare di far fronte a questa situazione critica, il ministero Mimit ha annunciato un adeguamento normativo significativo. Le nuove disposizioni, sebbene accolte positivamente dalle aziende, sollevano comunque preoccupazioni sui tempi di attuazione. Rosa ha sottolineato che le imprese riconoscono il potenziale delle nuove misure, ma è fondamentale che siano applicate rapidamente per evitare che rimangano solo sulla carta.

Tra le migliorie proposte, si fa riferimento alla possibilità di acquistare nuovi macchinari legandoli alla sostituzione di vecchie attrezzature, promettendo un impatto positivo sull'innovazione delle aziende. Le prospettive per il prossimo anno mostrano un moderato ottimismo, con previsioni di crescita sia per la domanda nazionale che per le esportazioni, tuttavia, la produzione dovrebbe aumentare solo del 2,9%, un recupero troppo lento rispetto al crollo del 2024.

Un elemento preoccupante resta la situazione del comparto automobilistico, primo cliente dei robot. Rosa avverte che la strategia dell'UE di transizione verso motori elettrici potrebbe avere effetti devastanti sull'industria auto e, di conseguenza, su tutto il settore manifatturiero italiano. La chiusura di stabilimenti e la perdita di migliaia di posti di lavoro costituiscono una bomba ad orologeria dal punto di vista sociale.

Infine, Rosa ha chiesto alle autorità governative di elaborare un nuovo programma di politica industriale già all'inizio del 2024, destinato a supportare lo sviluppo e la resilienza delle imprese italiane, essenziali per il futuro economico del paese e dell'Europa stessa. Soluzioni tempestive e strategiche sono ora più che mai necessarie per evitare un crollo irreparabile di un settore vitale.