Alessandro Cambuca, un giovane di 27 anni, è stato brutalmente assassinato nella mattina di domenica ad Assemini, nella Città metropolitana di Cagliari, con sei coltellate: cinque al torace e una al collo. Il suo amico di 24 anni, Fabio Concas, è attualmente in carcere a Uta, accusato di omicidio. Prima di spirare, Alessandro ha avvertito i suoi amici rivelando il nome del presunto aggressore, fornendo così un elemento cruciale alle indagini.

La tragedia si è sviluppata dopo una serata di festa. Cambuca e Concas si trovavano insieme ad un gruppo di giovani alla festa di Santa Greca, a Decimomannu, il 28 settembre. Dopo la celebrazione, si sono trasferiti ad Assemini, dove si sono riuniti in un'abitazione di via Tuveri, che è poi diventata il luogo del delitto. Qui è scoppiata una violenta lite tra i due, risultata fatale per Alessandro. Nonostante le gravi ferite, ha trovato la forza di cercare aiuto, raggiungendo gli amici e chiedendo soccorso, menzionando anche il nome di chi lo ha attaccato.

Fabio Concas è stato rintracciato dai carabinieri a Cagliari, dove si era rifugiato, e successivamente arrestato per l'omicidio. Durante l'interrogatorio del 2 ottobre, Concas ha deciso di confessare spontaneamente, ammettendo di essere l'autore dell'aggressione e indicando anche la posizione dell'arma del delitto.

Alessandro era un giovane padre, con due bambine di 2 e 7 anni e una compagna in attesa del loro terzo figlio. La comunità è in lutto, con il sindaco di Villaspeciosa che ha espresso la sua tristezza per la perdita, avvicinandosi ai figli della vittima e a tutti coloro che lo conoscevano. "Siamo profondamente addolorati e vicini a questi angioletti che hanno perso tragicamente il loro padre", ha commentato il sindaco. Questa terribile vicenda solleva interrogativi su quanto possa essere fragile il confine tra amicizia e violenza.