Finanze

Dalle statistiche ai diritti: la dolorosa realtà della migrazione interna in Africa e la realtà italiana che tace

2024-12-17

Autore: Marco

Roma, 17 dicembre - Ogni anno, oltre 20 milioni di persone sono costrette a migrare all'interno dell'Africa a causa di conflitti, instabilità e eventi climatici estremi. Questo dato allarmante viene riportato dall'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati. In occasione della Giornata Internazionale del Migrante, prevista per il 18 dicembre, Guglielmo Micucci, direttore di Amref Italia, ha messo in evidenza l'importanza di raccontare storie come quella di Teresa Ngongi, madre sudsudanese che ha trovato rifugio in Uganda dopo un viaggio drammatico. Teresa ha condiviso il suo racconto, evidenziando le atrocità e il terrore vissuto durante la fuga: "Abbiamo camminato per una settimana intera, attraversando territori pieni di pericoli, e ogni sparo ci obbligava a nasconderci per proteggere i nostri figli. Arrivare in Uganda è stato un miracolo".

Il Sud Sudan, il più giovane Stato al mondo, è afflitto da conflitti che dal 2013 hanno portato alla morte di centinaia di migliaia di persone. Con una popolazione di 11 milioni di persone, oltre 4 milioni hanno dovuto lasciare le loro case, cercando protezione principalmente in Paesi vicini come l'Uganda, che accoglie oltre 1,5 milioni di rifugiati.

Secondo il World Migration Report 2024, più della metà di coloro che cercano asilo in Uganda proviene dal Sud Sudan, intraprendendo viaggi estremamente pericolosi. Queste storie di migrazione interna e di lotta per la sopravvivenza, rappresentate da figure come Teresa e le sue esperienze di vita nel campo per rifugiati nel Rhino Camp, mettono in luce la resilienza e l'indomabile spirito umano. Al centro sanitario 'Ofua 6', gestito da Amref, Teresa e altre donne ricevono supporto e salute, testimoniando il potere della solidarietà.

Nella stessa area, Nema Tabu, 35 anni, è una migrante sudsudanese e volontaria sanitaria che offre supporto vitale alle madri e ai bambini. Con l'aiuto di Amref, Nema ha potuto ridurre drasticamente il tasso di mortalità materna e garantire l'assistenza necessaria ai più piccoli. L'approccio proattivo e solidale mostra segni di cambiamento, ma esistono ancora numerose sfide, come la mancanza di strutture sanitarie adeguate.

La migrazione interna in Africa richiede attenzione globale: molte persone vivono conflitti e instabilità, ma i media e la politica internazionale sembrano spesso ignorare queste realtà. In Italia, mentre si discute di migrazioni verso il nostro Paese, il fenomeno della migrazione all'interno dell'Africa merita una maggiore attenzione e comprensione. Le storie di Teresa e Nema non rappresentano solo vicissitudini individuali; sono simboli di una crisi umanitaria più ampia che richiede la nostra empatia e supporto.

Agricoltura, salute, sicurezza: le storie di questi rifugiati ci avvertono dell'importanza di investire in soluzione sostenibili, non solo per il continente africano, ma per il mondo intero. In un'epoca in cui le migrazioni possono stimolare politiche divisive, è cruciale promuovere modelli di solidarietà e integrazione.

Affrontiamo insieme queste sfide e diamo voce a chi è costretto ad affrontare l'ignoto. La migrazione non è solo un problema, è un intreccio di realtà, sopravvivenza e speranze. Dobbiamo restare sintonizzati su questi segnali, per costruire un futuro in cui dignità e diritti siano garantiti per tutti.