
Dazi di Trump potrebbero schiantare il PC gaming: il futuro è delle console?
2025-04-01
Autore: Sofia
Una svolta rivoluzionaria nel mondo del gaming è all'orizzonte, grazie all'imposizione dei nuovi dazi doganali firmati dall'ex presidente Donald Trump. Ci troviamo di fronte alla possibile fine del PC gaming come lo conosciamo?
Trump, durante la sua attuale campagna elettorale, ha promesso di mantenere le sue posizioni aggressive in materia di commercio. La nuova politica di dazi custom mira a proteggere l'industria americana, colpendo severamente le importazioni provenienti dall'estero. La strategia è chiara: chiunque desideri esportare beni negli Stati Uniti dovrà affrontare costi significativamente più elevati.
La situazione attuale con la Cina è tesa e i potenziali effetti di questo conflitto commerciale sono destinati a farsi sentire in tutto il mondo, non solo negli Stati Uniti. Mentre l'Europa, e in particolare l'Italia, potrebbero non essere immediatamente colpite, l'industria tecnologica è in allerta. Già, grandi nomi come Nvidia e AMD potrebbero decidere di aumentare i loro prezzi globalmente, per compensare le perdite derivanti dal mercato americano.
Il 4 febbraio 2025, Trump ha ufficializzato un ulteriore dazio del 10% sui prodotti cinesi, nonostante gli aumenti già in vigore. A questo si aggiungerà un altro 10% a marzo dello stesso anno, portando il totale al 20%. È questo aumento sostanziale che mette in ginocchio il settore tech, il quale dipende fortemente dalle forniture cinesi. Giganti dell'hardware come HYTE stanno già aumentando i prezzi, con incrementi fino al 20% su componenti fondamentali come case e dissipatori.
[] La vera questione è: quali saranno le ripercussioni per gli appassionati di PC gaming? Anche se i dazi non colpiscono direttamente il mercato europeo, le aziende potrebbero aumentare i prezzi in tutto il mondo, creando una spirale inflazionistica che riguarderà quasi ogni settore, compreso quello del gaming. Ciò potrebbe rendere più vantaggioso optare per una console piuttosto che per un PC, per il quale gli aumenti di prezzo sarebbero più evidenti.
Nel mercato console, infatti, è noto che aziende come Sony, Microsoft e Nintendo vendano i loro prodotti inizialmente a un prezzo inferiore rispetto ai costi di produzione, con l'obiettivo di guadagnare nel tempo attraverso le vendite di giochi e servizi. Per esempio, la produzione della PS5 è costata a Sony circa 450 dollari, venduta al pubblico a 499 dollari. Questo modello permette ai produttori di attutire le perdite subito, per trarre profitto nel lungo termine.
D'altra parte, ogni componente di un PC, dal processore alla scheda grafica, è venduto al consumatore a un prezzo che include il margine di guadagno per il produttore, il che rende l'acquisto di un PC gaming un'opzione frequentemente più costosa.
In questo contesto, se i dazi continueranno a gravare sull'industria, potremmo facilmente trovarci di fronte a una situazione in cui il costo delle console è comunque più competitivo rispetto a quello di una configurazione PC paragonabile. È dunque plausibile che, nei prossimi anni, sempre più gamer possano optare per le console, segnando un cambiamento significativo nel panorama del gaming.
In un periodo in cui il gaming è diventato un'importante fonte di intrattenimento globale, le dinamiche del mercato stanno cambiando rapidamente. Inoltre, le recenti innovazioni tecnologiche, come il cloud gaming, stanno influenzando le scelte dei consumatori, rendendo le console ancora più appetibili. Non è solo una battaglia di prezzi, ma una guerra per dominare il futuro del gaming.