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Dazi sulle auto elettriche cinesi: i Paesi Ue si dividono, ma la battaglia commerciale è appena iniziata!

2024-10-04

Autore: Francesco

I Paesi dell'Unione Europea hanno dato il via libera all'implementazione di dazi aggiuntivi definitivi fino al 36,3% sulle auto elettriche provenienti dalla Cina. Questo provvedimento rappresenta una risposta diretta ai massicci sussidi considerati sleali che il governo cinese sta elargendo ai propri produttori. Secondo fonti ufficiali, la votazione ha avuto luogo durante il meeting del Comitato per la difesa commerciale (Tdi) a Bruxelles, e non è stata raggiunta la maggioranza qualificata per opporsi alla proposta di revisione dei dazi.

Dieci Paesi, tra cui Italia e Francia, hanno sostenuto l'approvazione dei dazi, mentre cinque, capitanati dalla Germania, si sono espressi contro, tra cui anche Ungheria, Malta, Slovacchia e Slovenia. Dodici Paesi si sono astenuti, inclusi nomi influenti come Spagna e Belgio.

I dazi definitivi stabiliti sono vari: per il produttore Byd è del 17%, Geely ha un dazio fissato al 18,8%, mentre per Saic il valore arriva al 35,3%. Per Tesla, che è stata valutata individualmente, il dazio è stato ridotto al 7,8%, in calo rispetto al 9% inizialmente previsto. Altri produttori, che hanno collaborato con le indagini, affronteranno un dazio del 20,7%.

Queste nuove tariffe, aggiungendosi al già esistente dazio del 10%, portano l'impatto complessivo sui veicoli elettrici cinesi fino al 45%. Questo colpo ai produttori cinesi è visto come un passo necessario per proteggere le industrie automobilistiche europee, ma comunque divide le opinioni tra i Paesi membri dell'Ue.

L'esecutivo europeo ha fatto sapere che intende continuare a lavorare con Pechino per esplorare soluzioni alternative che rispettino le normative dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (Wto). La Commissione Ue ha affermato che il regolamento definitivo riguardante le conclusioni dell'indagine dovrà essere pubblicato entro il 30 ottobre.

Seppur il termine per proporre un accordo antidumping sia scaduto a fine agosto, i colloqui con la Cina continuano. Un possibile accordo che possa modificare l'imposizione dei dazi potrebbe aprire un varco per una revisione delle decisioni già prese. Da parte cinese, ci sono forti opposizioni ai dazi e si prevede un incontro tecnico con i rappresentanti dell'Ue il prossimo 7 ottobre.

La questione delle auto elettriche e dei dazi rappresenta solo uno degli aspetti di una crescente tensione commerciale tra Europa e Cina, con impatti significativi non solo sull'industria automobilistica, ma anche su altri settori economici. Gli sviluppi futuri saranno cruciali per capire come evolveranno questi rapporti e quali misure potrebbero essere adottate per evitare escalation ulteriori nella disputa commerciale.